Da sinergie a programmi, 12 punti per rafforzare la ricerca europea

Maggiori sinergie, semplificazione, una visione a lungo termine e più spazio per le piccole e medie imprese: sono questi alcuni dei suggerimenti dell'Agenzia per la promozione della ricerca europea, l'Apre, per rendere più efficace e strategico Horizon Europe, il programma quadro della ricerca Ue, e per gettare le basi per il prossimo programma quadro, Fp10. Le indicazioni sono contenute nel rapporto finale sulla "Valutazione intermedia di Horizon Europe". redatto per l'Apre da un gruppo di esperti e presentato nella conferenza annuale dell'Agenzia.

Oltre alle indicazioni contenute nel rapporto, sono necessari in Europea maggiori investimenti in ricerca e innovazione, ha detto il presidente dell'Apre Alessandro Damiani, riferendosi al difficile periodo attuale, nel quale "la capacità di resilienza dell'Europa viene costantemente messa alla prova dalle complesse sfide anche geopolitiche che si trova di fronte", si legge in una nota dell'Agenzia. Il rapporto di valutazione intermedia di Horizon Europe è stato il punto di partenza per studiare l'impostazione del prossimo programma quadro Fp10, che secondo Damiani "dovrà essere caratterizzato da ambizione, ricchezza, lungimiranza, inclusività, chiarezza, equilibrio, accessibilità e flessibilità".

Dello stesso avviso è Marc Lemaître, direttore generale della Dg Ricerca e Innovazione della Commissione europea, per il quale è necessario valorizzare il capitale umano per rendere l'Unione Europea un luogo attrattivo per la ricerca. Per il direttore di Apre, Marco Falzetti, "continuità" e "passaggio" sono state le parole chiave della conferenza, riferite alla transizione dal programma Horizon Europe al nuovo programma Fp10.

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