Sbarcano a Lampedusa
e arrivano in città per spacciare

Sbarcati a Lampedusa lo scorso novembre, si sono rifugiati in un cascinale disabitato alle porte di Bergamo e hanno allestito un piccolo laboratorio dove secondo le accuse confezionavano dosi di eroina. La polizia li ha scoperti e arrestati: in manette sono finiti tre giovani tunisini, clandestini e senza fissa dimora, che sono stati portati in carcere con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.

Nello stabile abbandonato, in via per Orio, gli agenti hanno trovato 13 dosi di coca, un bilancino di precisione, aspirine per tagliare lo stupefacente puro e sacchetti di plastica per confezionare le bustine. Il blitz che ha portato ai tre arresti è scattato nel pomeriggio di martedì. Nel mirino il vecchio cascinale di via per Orio, a poca distanza dall’Asse interurbano, dove già in passato le forze dell’ordine avevano scoperto bivacchi di clandestini e sanzatetto. Gli agenti della Volante sono entrati in azione verso le 15: quando sono saliti al primo piano dello stabile, hanno sorpreso i tre tunisini in una stanza mentre confezionavano dosi di eroina. In particolare, secondo le accuse, i tre tagliavano la sostanza pura utilizzando le aspirine, poi la pesavano con il bilancino elettronico di precisione (per ogni dose circa un grammo di droga) e la mettevano in piccoli involucri di plastica ricavati da semplici sacchetti da supermercato. In tutto i poliziotti hanno sequestrato tredici dosi, per un totale di circa dodici grammi. Tutto il materiale trovato è stato sequestrato insieme ai telefonini dei tre immigrati, che sono stati arrestati per concorso in detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.

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