Anche l'area commerciale di Curno, dove le presenze commerciali si sono fatte sempre più dense in questi ultimi anni, è carente sul piano dell'identità estetica e vorrebbe non solo allargarsi ma anche presentarsi meglio.
Botta ha studiato un nuovo edificio con una torre e una cupola trasparente, una viabilità nuova e poi per il paese anche una scuola materna-asilo nido e un edificio doppio che diventerebbe una specie di «porta d'accesso» al centro storico. Quelli che i sociologi chiamano «non luoghi» - e che invece per gli uomini di oggi sono «luoghi» molto più di altri tracciati in via d'abbandono - sono in cerca d'identità, di «segni» che li facciano amare aldilà della classica relazione d'interesse consacrata dall'icona del «3x2». E certamente li troveranno.
Dal punto di vista architettonico la «Nuova Curno» è troppo normale, poco riconoscibile e l'Amministrazione comunale sta pensando di darle un volto radicalmente diverso, realizzando quella che chiamano «Porta Ovest» di Bergamo. Dopo Jean Nouvel (Kilometro rosso), Leon Krier (la piazza di Osio Sotto), Dominique Perrault (San Pellegrino), Hany Rashid (Azzano San Paolo), dunque, con Mario Botta che mette mano a Curno, Bergamo è toccata da un'altra proposta di qualità architettonica elevata.
Non è un caso che tutto avvenga nell'hinterland: il tessuto storicamente urbano, a ridosso di Città Alta è destinato - Porta Sud a parte - a restare nei prossimi anni un po' bloccato, giustamente, nella sua fisionomia attuale. I progetti più interessanti - come hanno capito anche altri costruttori come Percassi - si stanno sviluppando proprio nella «cintura».
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