Ronzoni punta sulla donna
Uno stile rock per il brand 1953

Ha uno stile rock la collezione che Mino Ronzoni presenta al Pitti: a Firenze il titolare dell’omonima azienda di Ponte San Pietro porta il brand Minoronzoni 1953, marchio nato 4 stagioni fa e che, per la presentazione della collezione autunno/inverno 2014/2015 si estende alla donna.

Ha uno stile rock la collezione che Mino Ronzoni presenta al Pitti: a Firenze il titolare dell’omonima azienda di Ponte San Pietro porta il brand Minoronzoni 1953, marchio nato 4 stagioni fa e che, per la presentazione della collezione autunno/inverno 2014/2015 si estende alla donna: «Avevamo già provato come test alcuni capi femminili - spiega Ronzoni -. La proposta è piaciuta e per questa collezione abbiamo esteso i prodotti, con capi grintosi, ricchi di personalità. La donna è del resto il mercato più importante, l’acquirente principale del comparto moda». E così fino a venerdì lo stand bergamasco si colorerà di capi dal sapore vintage, con lavorazioni speciali: pelle che ha subìto lavaggi particolari, l’uso di borchie per giacche e bomber, particolari intrecci, intagli e tinture su borse e capispalla.

L’attenzione è anche sulle cinture: «È l’accessorio con cui siamo partiti alla fine degli anni Settanta e che torna a dominare: le loro fibbie sono lavorate a mano e personalizzate, alla ricerca del pezzo unico che definisce lo stile».

Uno stile da biker ribelle quello che esce da questa nuova collezione con cui Ronzoni vuole estendersi in Europa: «L’Italia è ferma, in una situazione complicata con realtà commerciali in difficoltà e alcune che hanno anche chiuso. L’export è l’obiettivo a tendere anche con questo brand, proprio come abbiamo fatto con Tosca Blu e Tosca Blu Shoes - continua Ronzoni -. Da qui il marchio 1953 sta avendo buoni risultati in Polonia, ma anche in Spagna, Francia e Germania».

Più di respiro mondiale gli altri due brand della Minoronzoni srl: «La Russia è il mercato principale per Tosca Blu così come con le scarpe abbiamo raggiunto il Canada e l’Australia. Va bene anche l’Oriente, anche in riferimento al cambio di immagine che stiamo mettendo in atto su i due brand di Tosca: stiamo ripensando la collezione, spingendo sulla pelle e riducendo i materiali sintetici, alzando la qualità sia stilistica che di materiali, con una nuova filosofia del marchio».

Questo mentre resta ancora in stand-by il mercato statunitense: «Ho valutato una boutique con showroom a New York ma l’investimento è attualmente troppo impegnativo - commenta Ronzoni -. È un progetto che però non abbandono: attendo tempi migliori e ora voglio focalizzarmi sull’estensione del brand 1953, con la collezione femminile, e sulla ridefinizione di Tosca Blu che resta lo zoccolo duro del fatturato dell’azienda». Fatturato che per il 2012 si è chiuso a poco più di 70 milioni di euro, con 240 dipendenti in Italia e 35 negozi in tutto il mondo. «Dopo Firenze le fiere proseguono, sempre con l’obiettivo di ampliare il nostro export: saremo a Berlino e poi a Parigi. A seguire Milano con il Micam e il Mipel». E le fiere restano un canale privilegiato per far conoscere le nuove collezioni: «Sto valutandone una anche a New York, in programma nei prossimi mesi, anche in riferimento al nostro mercato canadese che con Tosca funziona bene». Ronzoni non molla sul mercato Usa: «Ma sarà un anno di grosse rivoluzioni per i miei brand e voglio essere cauto». New York resta il progetto nel cassetto.

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