La Concordia torna a galleggiare
con i cassoni-ciambella di Endine

C’è la firma di una società bergamasca nel capitolato delle imprese che da mesi lavorano per rimettere in piedi la Costa Concordia, il gigante del mare naufragato all’isola del Giglio. È l’azienda di un imprenditore albanese di Tirana, costituita da alcuni anni a Endine.

C’è la firma di una società bergamasca nel capitolato delle imprese che da mesi lavorano per rimettere in piedi la Costa Concordia, il gigante del mare naufragato all’isola del Giglio. È l’azienda di un imprenditore albanese di Tirana, due passi dall’Adriatico, approdato sulle coste toscane del Tirreno, passando però dal lago di Endine, dove appunto ha costituito la società.

Stiamo parlando della Union Montaggi srl con sedi a Pianico ed Endine, di cui è titolare Aldo Kola, 36 anni, in Italia da una ventina d’anni. È dal suo ufficio di via Tonale sulle sponde del lago bergamasco che vigila e – in parte - coordina il lavoro degli operai bergamaschi di Casazza, Endine e Darfo (ma anche pisani e livornesi) impegnati nella mastodontica operazione per far galleggiare la Costa Concordia.

«Siamo stati contattati dalla Gas and Heat, leader nella progettazione, costruzione, fornitura ed installazione di impianti del carico per le navi – dice con un pizzico di orgoglio Kola – che ci ha subappaltato un complesso lavoro riguardante in particolare la piattaforma del basamento e i 18 cassoni che fanno da galleggiante per tenere in assetto verticale la Costa Concordia».

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 17 luglio 2014

© RIPRODUZIONE RISERVATA