Ikea, sabato senza shopping
I dipendenti incrociano le braccia

Nel mirino la disdetta dell’integrativo. L’azienda: «Ne vogliamo uno nuovo più in linea con il contesto».

È un classico del fine settimana per intere famiglie. Con i mariti spesso trascinati per gli scaffali a caccia di mobili. Rigorosamente da montare a casa. Ma sabato 6 giugno scioperano i punti vendita di Ikea della Lombardia e di varie altre città italiane: fino a 11 negozi sui 21 del gruppo in Italia stima il gruppo. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno deciso l’iniziativa - al motto «i diritti non si smontano» -, dopo che il gruppo ha comunicato l’intenzione di revocare unilateralmente il contratto integrativo aziendale a partire dal 1° settembre 2015.

L’astensione riguarderà in particolare in Lombardia i punti vendita Ikea in provincia di Milano a Carugate, davanti a cui si terrà un presidio, Corsico e San Giuliano e in provincia di Brescia a Roncadelle. «Per Ikea i propri collaboratori sono la risorsa più importante», fa sapere l’azienda, «ne rispetta i diritti e vuole continuare ad offrire loro condizioni di lavoro ed economiche migliori rispetto al mercato esterno». Alla luce della crisi economica l’azienda spiega di aver deciso di non rinnovare autonomamente l’integrativo per «ridiscuterne i contenuti». «Ikea - afferma quindi la società - vuole arrivare a firmare un nuovo contratto integrativo aziendale, che sia in linea con il nuovo contesto economico e sociale e assicuri basi solide allo sviluppo futuro della presenza di Ikea in Italia e nega ad esempio di voler cancellare le maggiorazioni festive e domenicali, ma solo discutere su come renderle più eque per tutti (oggi alcune sono al 130% mentre altre al 30%), e su come ripartire meglio le presenze».

© RIPRODUZIONE RISERVATA