Da una serigrafia ai mobili eco
Ad Albano si gioca con la carta

C’è sempre un’origine nei progetti, una scintilla che dà vita all’intuizione. Per arrivare ai mobili in cartone della Origami Forniture di Albano Sant’Alessandro si parte da una serigrafia degli anni Settanta, fondata da Luigi Allegris. E da una famiglia che ha sempre lavorato con la carta.

C’è sempre un’origine nei progetti, una scintilla che dà vita all’intuizione. Per arrivare ai mobili in cartone della Origami Forniture di Albano Sant’Alessandro si parte da una serigrafia degli anni Settanta, fondata da Luigi Allegris. E da una famiglia che ha sempre lavorato con la carta. Prima per inciderla e stamparla, poi per comunicare attraverso pannelli, allestimenti e totem che hanno dato vita all’evoluzione della serigrafia in quella che da dieci anni è la Allgraf, azienda che vive nel mondo della comunicazione di proprietà di Agostino Allegris, 42enne di Scanzorosciate.

È proprio lui che poco meno di due anni fa ha pensato a un nuovo progetto, diversificando le attività e spingendo verso il mondo dell’allestimento e del design, in chiave ecosostenibile. Nasce così la Origami Forniture, azienda che ha sede sempre ad Albano e che conta una decina di dipendenti. Un brand giovane «che fa dell’ingegno il cuore della sua filosofia votata al rispetto della natura e alla creazione di pezzi d’arredamento funzionali» commenta Allegris. Il nome scelto non ha bisogno di spiegazioni aggiuntive, dato che i componenti d’arredo della Origami sono in carta e cartone: «L’obiettivo è eliminare quei passaggi nella catena produttiva e distributiva che possono divenire costi per l’ambiente. Una ricerca attenta ci ha condotto alla scelta di fogli di cartone riciclati e accoppiati, grazie a colle a base d’acqua o vegetali, a strutture a nido d’ape in cartoncino preventivamente stese ed essiccate. Le celle alveolari in cartoncino consentono al materiale di traspirare e gli conferiscono elasticità. Si tratta di carta italiana che poi completiamo con elementi in fibre naturali come lana, cotone, lino e feltro». Sempre in ottica eco: «Il riciclaggio previene lo spreco di materiali potenzialmente utili, riduce il consumo di materie prime, l’utilizzo di energia, e conseguentemente l’emissione di gas serra». E con l’attenzione sul design: «Collaboriamo con numerosi designer e architetti italiani, per creare pezzi utili ed ecosostenibili – continua -. L’attenzione alle risorse naturali porta inevitabilmente a uno studio di forme, di vuoti e pieni, che penalizza lo spreco di materiale e favorisce l’imballo e il trasporto». Ci sono l’architetto romano Giancarlo Zema che ha per esempio realizzato la collezione «Canyon» che si ispira al Grand Canyon americano, ma anche il bergamasco Nicola Gerosa con la collezione «Underground» e la sempre bergamasca Annalisa Grasselli che ha ideato «Stripe», una serie di elementi con la grafica della striscia a contrasto. «Ogni pezzo è liscio e ruvido, morbido e rigido. Può essere colorato, brandizzato o lasciato neutro e naturale - continua il titolare di Origami -. Il cartone si piega a diversi utilizzi e di volta in volta diventa un oggetto funzionale: contenitore, appoggio, mobile».

Ora obiettivo di Origami è allungare la lista dei designer: «Siamo aperti a nuove idee e collaborazione, anche di giovani emergenti, per sviluppare insieme concept o dare forma concreta a progetti di arredo e design». Da qui presto l’idea di un concorso di idee con scuole e università. Questo mentre tutto è progettato ad Albano e realizzato in azienda: «Ma pronto a uscire dall’Italia». Mezzo principale per spingere i prodotti è attualmente il web con un sito e-commerce, origamiforniture.com, che sta facendo conoscere il brand in Europa: «Il Fuori Salone di Milano è stato una buona vestrina, ma anche gli stessi allestimenti che realizziamo sono utili. A breve saremo su siti e-commerce di design così come il nostro store on line sta muovendo i primi passi». Austria, Francia, Germania e Inghilterra: «Anche nord Europa. Questa avventura è appena iniziata, troppo presto parlare di fatturato - conclude Allegris -. Sicuramente ci sono gli investimenti, con 300 mila euro di macchinari acquistati per la realizzazione di questi mobili. Origami inizia ora, con le prime sessioni on line, un commercio elettronico in cui crediamo molto: il nostro design è giovane e dinamico, anche il mezzo per commercializzarlo».

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