Autunno caldo per il lavoro:
le opinioni degli imprenditori

L'«autunno caldo» per il lavoro, come da molti pronosticato, sta arrivando. E la nostra provincia arriva fiaccata da una lunga crisi. Secondo i dati elaborati dalla Cgil regionale, nei primi nove mesi dell’anno sono state licenziate, con procedure collettive, 4.685 persone. Su L'Eco del 25 settembre a confronto le opinioni degli imprenditori

L'«autunno caldo» per il lavoro, come da molti pronosticato, sta arrivando. E la nostra provincia arriva fiaccata da una lunga crisi. Secondo i dati elaborati dalla Cgil regionale, nei primi nove mesi dell’anno sono state licenziate, con procedure collettive, 4.685 persone in provincia di Bergamo (contro le 3.479 dello stesso periodo del 2008).

C’è stato un calo (da 1.761 a 1.555 persone) nelle aziende che hanno diritto ad accedere agli ammortizzatori sociali tradizionali e un raddoppio (da 1.718 a 3.130 persone) in quelle che non hanno diritto ad accedere agli ammortizzatori tradizionali e che occupano meno di 15 dipendenti, o meno di 50 se nel turismo e commercio.

Le difficoltà sul piano occupazionale mostrano però finora una sostanziale tenuta a fronte di una ben peggiore situazione sul piano produttivo che non fa ben sperare nell’autunno, nonostante qualche timido segnale di ripresa. L’ultima indagine congiunturale mostrava a fine giugno livelli di produzione in provincia di Bergamo ben inferiori al 2000 e un tasso di utilizzo degli impianti sceso sotto il 60%.

Ma cosa pensano del prossimo futuro i responsabili delle aziende: su L'Eco di Bergamo del 25 settembre le opinioni di Miro Radici, amministratore delegato di Itema Group, Vincenzo Crapanzano, amministratore delegato di Tenaris Dalmine, Silvio Albini, consigliere delegato del Cotonificio Albini, e Giovanni Fassi, amministratore delegato di Fassi Group.

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