Sanpellegrino investe in bottiglie
con un sistema di «rivestimento»

«Sanpellegrino? Un marchio fantastico. Negli ultimi 30 anni ha sempre percorso la strada della crescita, affermandosi in tutto in mondo grazie ad un'attenta politica di sviluppo dell'export. E soprattutto è sempre riuscito a confermarsi come realtà leader capace di valorizzare la cultura e i pregi del "made in Italy"».

Stefano Agostini, amministratore delegato e presidente di Sanpellegrino (gruppo Nestlé Waters) non nasconde la soddisfazione di poter guidare una realtà che, come più volte sottolinea, fa "il made in Italy".

Agostini guarda al futuro della Sanpellegrino con una visione "glocal": laddove il locale non solo è la qualità del prodotto in sé, l'acqua, ma la tradizione del vivere italiano, e il globale è rappresentato dalla sfida infinita che il gruppo ha come obiettivo prioritario, ovvero l'affermazione sui mercati internazionali: vecchi e nuovi.

«Oggi siamo presenti in oltre 90 mercati mondiali - spiega l'amministratore delegato di Sanpellegrino - e la nostra politica è di grande attenzione alle opportunità che possono crearsi in ogni luogo del mondo». Investimenti e innovazione

Ed è proprio su questa linea di sviluppo che allo stabilimento di Ruspino, in Valle Brembana, Sanpellegrino sta testando una nuova tecnologia di «conservazione in bottiglia» della qualità del prodotto: «Siamo in fase avanzata di sperimentazione della tecnologia "coating" per le bottiglie in Pet (in pratica le bottiglie in plastica ndr) grazie alla quale, rivestendo il Pet di un'apposita e speciale pellicola, siamo in grado di garantire la gasatura costante della bevanda nel tempo. Allo stesso livello, in pratica, delle bottiglie in vetro».

Una tecnologia, spiega ancora Agostini, che ben si adatta alle forniture di acqua destinate ai mercati più lontani.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 4 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA