1° Maggio in piazza: «Coi calzini
non si risolleva l'economia»

«Non saranno i calzini che vendono oggi a risollevare l'economia». La polemica sulla decisione di alcune strutture commerciali di tenere aperto anche nella giornata del 1° maggio è rimbalzata anche alla manifestazione dei sindacati. «C'è qualcuno - ha detto il segretario regionale della Cisl, Gigi Petteni - che ha cercato di sporcare questa festa, quando invece è il creare lavoro il tema strategico di questo momento».

La manifestazione di Bergamo - scelta in rappresentanza di tutta la Lombardia - ha radunato tutti i leader regionali delle organizzazioni sindacali. Il corteo si è svolto regolarmente e senza intoppi, partendo dal piazzale della stazione e fino a piazza Vittorio Veneto. Le stime parlano di quattromila persone presenti.

Nino Baseotto, segretario regionale della Cgil ha toccato i temi della sicurezza sul lavoro, il più importante, e della formazione, ma si è anche soffermato sulla questione dei migranti, «che sono non solo braccia da fruttare, ma persone con diritti e dignità».

Cladio Negro, Uil della Lombardia, ha invece invitato a riflettere sulla necessità, per uscire dalla crisi, «di puntare su progetti locali come quello della Valle Seriana». All'appuntamento in piazza c'erano ovviamente anche i segretari provinciali: Luigi Bresciani per la Cgil, Ferdinando Piccinini per la Cisl e Amerigo Cortinovis che per la Uil ha preso il posto di Marco Cicerone, indisposto.

Piccinini ha sottolineato come «manchi una politica economica e industriale che sostenga gli investimenti nel comparto manifatturiero». Tanti gli esponenti politici, fra i quali l'assessore provinciale al lavoro Enrico Zucchi, e, oltre alle tante dei sindacati, qualche bandiera di partito.

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