La Cisl spiega l'accordo
Uliano: «Un piano positivo»

Sull'accordo raggiunto per la Tenaris interviene anche la Cisl di Bergamo: ecco il testo del comunicato.

«Questa mattina, dopo una trattativa durata tutta la notte, Azienda e Sindacati hanno raggiunto l’accordo sugli esuberi alla Tenaris Dalmine, il gruppo siderurgico che aveva dichiarato uno stato di crisi che lo obbligava a mettere in mobilità oltre 1000 lavoratori nei poli di Dalmine, Costa Volpino, Arcore e Piombino. L’azienda ha messo a disposizione del piano, per i prossimi due anni 114 milioni di euro. L’accordo prevede una riduzione delle eccedenze di personale che l’azienda aveva inizialmente dichiarato: “da 1024 . ci dice Ferdinando Uliano, segretario generale della FIM di Bergamo -siamo scesi a 741; di queste circa 495 sono persone che durante la vigenza del piano accederanno al pensionamento, in particolare per Sabbio, gli esuberi erano 717, mentre l’accordo ne ha definiti 582. All’interno dei 582 ci sono circa 100 unità di esuberi per l’area FAPI dove non è definita la chiusura ma il mantenimento dello stabilimento, finché ci saranno le condizioni economiche e produttive che lo consentano. In teoria queste100 unità potrebbero non esserci neanche alla fine del piano”. “L’accordo ha previsto le garanzie sulle prospettive industriali che avevamo richiesto su tutti i siti italiani. In particolare sullo stabilimento di Piombino l’azienda ha ritirato la sua decisione di chiuderlo, “limando” le eccedenze da 124 a 24 . A Costa Volpino il recupero di una serie di volumi produttivi ha consentito di ridurre l’impatto occupazionale, e inoltre di mantenere alcune attività come quelle di CESE che l’azienda prevedeva di spostare. Abbiamo anche ottenuto un impegno da parte dell’azienda di costruire un percorso durante il piano per verificare le condizioni che possano portare nuovi investimenti nel sito dell’alto Sebino bergamasco. “Sul piano industriale – continua Uliano - è stato importante definire, per quanto riguarda l’area di FTM, un percorso di verifica rispetto ai volumi e agli investimenti previsti prima di operare con una organizzazione del lavoro a isole. Per quanto riguarda le modalità di gestione delle eccedenze di personale si procederà utilizzando strumenti che evitino il licenziamento: in particolare si utilizzerà l’accompagnamento alla pensione per le persone che matureranno il diritto da oggi all’aprile 2015. Oltre a questo elemento per chi non è vicino alla pensione, si prevede un’uscita esclusivamente volontaria o un’incentivazione all’esodo che darà una copertura pari all’80% dello stipendio oltre all’erogazione da un minimo di 5 a una massimo di 12 mensilità. Il piano prevede anche l’utilizzo della cassa integrazione per un massimo di due anni con la possibilità di proroga di un anno e l’utilizzo dei contratti di solidarietà. In particolare per quanto riguarda il periodo in cui si utilizza la cassa integrazione, si opererà attraverso la rotazione, l’anticipazione del trattamento e un’integrazione che porta il valore all’80 % dello stipendio. Nei casi in cui il lavoratore venga chiamato a fare periodi formativi (3 milioni e mezzo stanziati all’uopo dalla Tenaris) l’azienda integrerà la cassa fino al 100% dello stipendio”. “Dopo una trattativa che è durata più di 26 ore- dichiara Uliano -, che ci ha consentito di far cambiare all’azienda una serie di impostazioni che avevano impedito di concludere positivamente la scorsa settimana, gli aspetti importanti sono l’aver ridotto le eccedenze occupazionali, impedito che si arrivasse a forme di licenziamento, l’aver trovato delle soluzioni che garantiscano la prospettiva industriale dei siti, l’utilizzo dei contratti di CIGS e di solidarietà capaci di garantire una buona copertura economica. Una soluzione altrettanto positiva la si è trovata nell’individuazione di un incentivo che sostenga le forme di accompagnamento al pensionamento o all’esodo volontario”».

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