Il formaggio «agrì» di Valtorta
sarà un presidio di Slowfood

Entro i primi mesi del prossimo anno, nel novero dei “presidi” di Slow Food ci sarà anche il formaggio «agrì» di Valtorta. Con il termine di «presidio», Slowfood, associazione fondata da Carlo Petrini, più di trent’anni fa, contraddistingue produzioni strettamente legate al territorio fino a determinare un binomio inscindibile nel quale una produzione, sia essa agricola,casearia o zootecnica - non già tutelata da un marchio -, si identifichi con il territorio, evidenziandosi a vicenda all’insegna della biodiversità.

Per la produzione di «agrì» si fa uso di latte appena munto, per cui crudo. Il nome del prodotto deriva da «agra» che è il liquido di sapore agro o leggermente acido e decisamente gradevole di percolamento di una precedente cagliata versato con il caglio nella massa lattea che diventa così «pasta di agrì», un cilindretto di circa 50 grammi di peso da consumare fresco o stagionato, oppure utilizzare come ingrediente di particolari ricette gastronomiche.

L’agrì rappresenta attualmente all’incirca il 2-3% della produzione della latteria di Valtorta (circa 500 quintali annui nel complesso).

Per saperne di più leggi L'Eco in edicola oggi

© RIPRODUZIONE RISERVATA