Dodici ore di sciopero al Lc di Brignano Gera d’Adda

«I ritardi si trascinano, ormai, da cinque o sei mesi e, al momento, i lavoratori della Lc di Brignano Gera d’Adda sono in attesa di ricevere gli stipendi di aprile e di maggio. Stanchi di aspettare, durante l’assemblea di giovedì 5 giugno, insieme a Fiom e Fim, hanno proclamato dodici ore di sciopero».A comunicare la decisione è la Cgil di Bergamo. Nell’azienda metalmeccanica che occupa una quarantina di lavoratori e che è specializzata nella realizzazione di piccoli e medi assiemi elettromeccanici e nella produzione di apparecchiature di controllo elettrico (interruttori di sicurezza, salvavita) e termico (termostati, interruttori magnetici, salva-motori), sensori ottici e di prossimità, la prima mobilitazione si è svolta venerdì 6 giugno quando si sono tenute le prime quattro ore di sciopero. In quell’occasione la produzione in azienda si è fermata. Braccia di nuovo incrociate, quindi, mercoledì e venerdì 11 e 13 giugno, per due ore e il 18 e 20 giugno (anche in questo caso per due ore al giorno). «L’azienda da tempo ha difficoltà finanziarie che per i lavoratori si trasformano in continui ritardi nel pagamento degli stipendi - ha spiegato Gennaro Palazzo della Fiom Cgil di Bergamo -. L’azienda sembra essere interessata alla cessazione dell’attività o al suo affitto. Pare ci siano in atto trattative in fase abbastanza avanzata. Per questo noi chiediamo, anche con questo sciopero, che l’azienda ci indichi il futuro interlocutore e che si inizi un confronto per uscire da questa situazione pesante per i lavoratori. Se entro il 20 giugno la questione delle retribuzioni arretrate non si sarà sbloccata, i lavoratori potrebbero scegliere la via di un inasprimento delle manifestazioni di protesta».Le difficoltà finanziarie dell’azienda avevano condotto, nei mesi scorsi, al ricorso alla cassa integrazione ordinaria per una ventina di lavoratori, cassa motivata soprattutto da un sensibile calo delle commesse. Oggi, invece, la carenza di ordinativi sembra rientrata e, dice ancora Palazzo, «la prospettive per il futuro da un punto di vista lavorativo sembrano essere buone».(09/06/2008)

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