La frenata in moto
deve essere una carezza

Motocicletta, che passione. Ci sono motivi ergonomici e psicologici per cui la motocicletta provoca letteralmente una sensazione di piacere, nel guidarla. Ma ci sono utili accorgimenti.

Il piacere è dovuto al contatto fisico col veicolo, che diventa un po’ come un cavallo, che è in grado di sentire il contatto col centauro a livello delle gambe, dei piedi, della mani: la sterzata si effettua (a partire da certe velocità) con il leggero spostamento del peso del conducente su un lato, facendo inclinare la moto; il motociclo è sottile, passa in piccoli spazi, sfrutta velocità e dimensioni.

È in equilibrio precario, che la velocità rende però sempre più stabile: sono tutte sensazioni che il conducente impara subito a sentire fisicamente, il motociclo diviene una estensione del proprio corpo, che diventa potente, veloce, capace di superare tanti “limiti” umani. L’ebbrezza della velocità si sente anche nel forare la galleria del vento. Insomma, guidare la moto è bello, ma è tanto più bello quanto più si riesce ad andare veloci. Cosa che non si può fare ovunque, specialmente nel traffico urbano, dove zigzagare velocemente tra le auto mette a rischio la vita.

E poi, nell’ebbrezza della guida delle moto bisogna sapersi fermare. Ebbene, la frenata in moto è più complessa di quel che si pensi, e non viene insegnata, la si deve imparare.


L’equilibrio in frenata

Innanzitutto - spiega Roberto Breda, presidente di Vita e Strada sull’ultimo numero della nostra rivista green “eco.bergamo” - si deve capire come mai i freni siano due e non uno soltanto come il pedale dell’autovettura. I motociclisti imparano ben presto che il freno anteriore blocca molto di più, e pertanto spesso si scordano di utilizzare anche quello posteriore, anche perché se quest’ultimo viene bloccato eccessivamente, può provocare scodate e sbandamenti.

In realtà, frenare sinergicamente con entrambi, imparando a dosare la pressione sulle leve mantiene la frenata più equilibrata e sicura. Il guaio di chi non impara a frenare in

modo giusto nelle situazioni normali, è che poi anche in situazioni di emergenza finisce per frenare in modo disequilibrato e brusco, tanto è vero che in quasi tutti gli incidenti, i guidatori impennano o sbandano prima dell’impatto, o non riescono a fermarsi entro spazi che in teoria dovrebbero essere sufficienti.

Non parliamo poi della frenata in piega, attuata cioè mentre la moto sta sterzando: è possibile, frenando appunto con entrambi i freni, in modo molto più dolce, ma risulta ancora più difficile in casi di emergenza, dimostrando che la maggior parte dei centauri non sa andare in moto, e non sa frenare.

La differenza da ricordare

Non basta affidarsi soltanto alla tecnologia, al sistema ABS, perché in questo caso a frenare non si imparerà mai più, con effetti non piacevoli, se qualche volta si sale su una moto che ne è priva, o in altre situazioni particolari della guida. Se c’è un consiglio da dare, per chi non sia in grado di frequentare un corso di guida sicura per moto, è quello di provare a frenare finchè si sia appreso a frenare bene, per essere pronti a farlo in modo adeguato e automatico, nelle situazioni più diverse, perché i rischi non mancano, sulle nostre strade colabrodo e intasate da autoveicoli.

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