Internet delle cose, a Bergamo
con la nuova rete wifi di Sigfox

Smart cities, connessione fra oggetti intelligenti, sistemi di smart metering come i rilevatori dell’inquinamento in città, sensori puntati sui consumi d’energia, monitoraggio dell’efficienza e della qualità dei servizi pubblici, livello del traffico nel centro città. E poi la casa, la domotica con il rilevamento e la gestione a distanza dei dispositivi domestici. Ma anche servizi da remoto per l’agricoltura, come la misurazione dell’umidità, o la gestione a distanza di alcune fasi dei processi industriali.

Smart cities, connessione fra oggetti intelligenti, sistemi di smart metering come i rilevatori dell’inquinamento in città, sensori puntati sui consumi d’energia, monitoraggio dell’efficienza e della qualità dei servizi pubblici, livello del traffico nel centro città. E poi la casa, la domotica con il rilevamento e la gestione a distanza dei dispositivi domestici. Ma anche servizi da remoto per l’agricoltura, come la misurazione dell’umidità, o la gestione a distanza di alcune fasi dei processi industriali.

Passa da Bergamo il futuro delle connessioni di Internet of Things, l’Internet delle cose. Ma con una innovazione in più. Protagonista di questa spinta verso un nuovo paradigma di trasmissione di dati e informazioni è la startup W2W Solutions, oggi alla sua seconda fase del progetto di crescita, dopo il decollo dentro l’incubatore d’impresa di Bergamo Sviluppo. Dalla sua sede, nel Point di Dalmine, W2W ha messo a punto un innovativo dispositivo di trasmissione, il sistema Coiote, una piattaforma digitale integrata, open source, per la connessione bidirezionale di informazioni raccolte contemporaneamente da più sensori remoti e in luoghi fisici differenti, anche distanti fra loro.

Sempre e ovunque connessi

Il vantaggio è immediato, per operatori industriali o di business: la capacità di mettere in collegamento ogni sensore con ogni apparecchio device - smartphone, pc o tablet – e trasformare quest’ultimi in reale applicazione nell’ambito di Internet delle cose. Finora il dato restava là, dove veniva registrato, senza possibilità di essere trasmesso. Pensiamo per esempio ai rilevatori dell’inquinamento dell’aria: l’informazione ancora oggi bisogna leggerla andando nelle stazioni di rilevazione. Ed ecco, allora, l’altra vera rivoluzione del sistema: la capacità di sfruttare e integrare la connessione cellulare non più solo tramite la rete “tradizionale” Gprs, ma appoggiandosi anche alla nuova rete parallela Sigfox, il network wireless esclusivamente creato e dedicato per l’Internet delle cose (IoT, Internet of Things). Il dispositivo CoIoTe di W2W è infatti il primo sistema in tutta la Lombardia in grado di interagire con questo nuovo network diventando letteralmente la “base” digitale per gestire una pluralità di dati raccolti da sensori diversi, trasmetterli per essere controllati, verificati ed utilizzati per intervenire e modificare il funzionamento dei sistemi.

Un fronte che avanza

«Crediamo che questo approccio all’Internet delle cose sia il nuovo fronte che avanza – spiega Roberto Caspani, capitano della startup W2W Solutions -. Dalla città interconnessa, sostenibile, sicura al mondo dell’economia, industria e business, sempre più crediamo che verrà data importanza ed enfasi alle soluzioni Iot. Il nostro sistema Coiote si inserisce in questa prospettiva – sottolinea Caspani –. Abbiamo fatto test continui sulla rete Sigfox e ora Coiote è in grado di gestire l’intera catena del valore dei dati: dal sensore fino al device, passando dal cloud di Sigfox, che li elabora e veicola per aiutare a prendere decisioni».

Nel team di W2W con Caspani a sviluppare i dettagli della piattaforma lavorano altri quattro soci - Fabio Riva, Marco Paglia, Roberto Vitali e Sergio Sciarmella – e uno dei prossimi passi sarà W2W entrerà a far parte dell’ecosistema Sigfox, l’infrastruttura oggi in Italia in forte diffusione fino a garantire la copertura di Roma e Milano già entro quest’anno . «Puntiamo a far installare in provincia di Bergamo le antenne per estendere la rete Sigfox sul territorio. Le torri esistono già, quindi nessun nuovo impatto ambientale. Ma sarà un passo importante per colmare un aspetto del digital device del nostro territorio – spiega Caspani -. Con il nostro sistema Coiote e dialogando con la rete Sigfox, è possibile sviluppare nuovi prodotti in tempi molto più veloci, e oggi è l’unica connessione cellulare presente sul mercato in grado di garantire un elevato livello di servizi ed affidabilità. Inoltre, essendo Coiote un piattaforma open source, significa che ogni impresa può adattarla alle proprie esigenze, interfacciarla con i propri data base e i sistemi di gestione dati, e integrare il protocollo Sigfox con applicazioni dedicate».

Capitali per il digitale

La nuova rete Sigfox garantisce già una copertura per tutti protocolli industriali e di business e il sistema Coiote di W2W consente la connettività integrata “machine to machine”, connessioni scalabili, trasmissioni bidirezionali di piccole quantità di dati a lunga distanza, con un costo basso, in tempi rapidi e con un minimo consumo di energia per i device connessi.

Ora Caspani guarda avanti. Il “prodotto” è pronto, funziona. «Ma noi non siamo gestori di dati, siamo sviluppatori di sistemi integrati. La nostra volontà di innovazione punta a creare nuovi servizi e ampliare le applicazioni tecnologiche in diversi settori. Per questo teniamo conto anche dell’aspetto finanziario, obiettivo che non esclude la strada dell’equity. Mettere sul mercato fino al 25% della nostra startup è una via per finanziare la messa in produzione del nostro sistema Coiote. Ma nemmeno la partnership industriale è una strada chiusa a priori».

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