Arriva il «no» di Bergamo
al formaggio senza latte

Anche il Consiglio Provinciale di Bergamo ha detto “No al formaggio senza latte” e ha sottoscritto la petizione proposta da Coldiretti per tutelare il Made in Italy agroalimentare e la distintività della filiera lattiero-casearia

Anche il Consiglio Provinciale di Bergamo ha detto “No al formaggio senza latte” e ha sottoscritto la petizione proposta da Coldiretti per tutelare il Made in Italy agroalimentare e la distintività della filiera lattiero-casearia. La firma è stata apposta da tutti i consiglieri al termine della discussione che si è tenuta nel corso della seduta di ieri per iniziativa del consigliere delegato all’agricoltura Demis Todeschini.

“Il nostro sostegno è stato unanime - sottolinea Todeschini - perché rendere possibile l’impiego della polvere di latte vorrebbe dire assestare un duro colpo al nostro patrimonio caseario, frutto delle nostre tradizioni più antiche e della capacità dei nostri allevatori. Inoltre, significherebbe aumentare la dipendenza del nostro Paese dall’estero con la chiusura delle stalle, la perdita di posti di lavoro ed il venir meno del presidio dei nostri territori. Il pressing che sta esercitando Coldiretti necessita dell’impegno di tutti al fine di tutelare i cittadini, difendere la qualità e la varietà delle nostre produzioni nonché l’eccellenza del vero Made in Italy”.

La petizione promossa da Coldiretti chiede l’impegno del Governo e del Parlamento affinché garantisca la legge vigente n. 138 dell’11/4/74, che vieta le detenzione e l’utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari destinati al consumo umano.

“Accogliamo con favore l’impegno del delegato Demis Todeschini e dei Consiglieri provinciali e li ringraziamo per il sostegno alla nostra battaglia – sottolinea Coldiretti Bergamo -; stiamo lavorando nell’interesse non solo dei produttori ma di tutti i cittadini perché c’è in gioco il primato internazionale nella qualità e nella varietà della produzione dei nostri formaggi ed è concreto il rischio di aprire le porte alle frodi e danneggiare i consumatori con l’invasione di prodotti di basso standard qualitativo e con sapori omologati. Per dare un’idea di quello che potrebbe succedere, basti pensare che con un chilo di polvere di latte è possibile produrre ben 15 mozzarelle o 64 vasetti di yogurt tutto con lo stesso identico sapore”.

Chi desidera firmare la petizione si può recare presso gli uffici di Coldiretti Bergamo presenti sul territorio provinciale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA