Ambiente, dopo il voto
un appello ai sindaci

È tempo di passare dalle parole ai fatti. Il 26 maggio scorso si è votato in 166 Comuni della Bergamasca, compreso il capoluogo, per il rinnovo dei sindaci e dei Consigli comunali. Un elemento ricorrente di queste amministrative, come è stato osservato, è la conferma della fiducia dei cittadini ai sindaci uscenti. Una tendenza diffusa, che ha portato molti elettori a esprimere un voto politicamente diverso per le elezioni europee e per quelle comunali.

Il sondaggio «Vota l’Ambiente»

Ai nuovi amministratori ci rivolgiamo ora per ricordare l’esito del sondaggio «Vota l’Ambiente», che la rivista Eco.Bergamo ha proposto nel numero di maggio, in collaborazione col sito del nostro giornale, proprio in vista delle elezioni amministrative ed europee del 26 maggio scorso.

L’indagine del mensile dedicato all’ecologia e alla «green economy» racconta quanto i cittadini vorrebbero per l’ambiente e si aspettano dai futuri amministratori su temi cruciali per il futuro stesso dell’umanità, finalmente al centro dell’attenzione dopo il successo planetario della protesta che, ispirata a Greta Thunberg, ha portato milioni di ragazzi a scendere in piazza, in migliaia anche a Bergamo. Cinque le sezioni del sondaggio, dedicate a clima ed energia, economia circolare e rifiuti, mobilità, territorio e inquinamento, agricoltura e ambiente, ognuna introdotta dall’appello di un giovane, indirizzato agli amministratori locali ed europei. Al sondaggio hanno partecipato circa 1.400 lettori, un terzo dei quali residenti in città: un numero sicuramente importante, soprattutto se si considera che praticamente tutti hanno risposto a ognuno degli otto quesiti.

Comuni promossi per rifiuti e verde, non su cemento e rumore

I risultati del sondaggio, in sintesi, rivelano che i Comuni sono promossi su rifiuti e verde, mentre i lettori lamentano ancora troppo cemento e rumore. Più dell’80 per cento dei bergamaschi approva come il proprio Comune ha organizzato il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti: il 51% è abbastanza soddisfatto, il 29% addirittura molto soddisfatto. Riguardo alla raccolta differenziata, con particolare interesse è vista da molti l’introduzione della tariffa puntuale, che premia i cittadini virtuosi. Positivo, per il 62% dei partecipanti, anche il giudizio sulla cura del verde pubblico: gli abbastanza soddisfatti sono il 49%, molto soddisfatti il 13%.

I lettori bocciano, invece, le amministrazioni locali sul tema della riduzione della cementificazione: i poco soddisfatti sono il 36%, i per nulla soddisfatti sono il 25%. Più della metà dei partecipanti al sondaggio – il 56% sommando i poco e i per nulla soddisfatti – giudica insufficienti le misure adottate per ridurre il rumore, così come per riqualificare gli edifici pubblici con l’obiettivo di renderli più efficienti e meno energivori. Buono, invece, il giudizio sui consumi di energia elettrica e acqua e sull’attenzione agli scarichi idrici.

Nel complesso un giudizio negativo

In generale, però, il giudizio sull’operato di chi ha governato fino ad oggi è negativo. Alla domanda «Che cosa ha fatto di buono il tuo Comune a beneficio dell’ambiente?», la risposta più frequente è stata «Niente». Ne dovrebbe prendere nota chi ora guida i nostri Comuni: finora, anche se magari qualcosa è stato realizzato, quasi un cittadino su quattro – 187 sugli 842 che hanno scritto un commento – non lo ha percepito.

C’è, però, qualcosa che sembra aver colpito l’immaginario dei cittadini: 108 degli 842 che si sono presi il tempo di scrivere un commento hanno interpretato il cambio delle lampade per l’illuminazione stradale con luci a led come un intervento importante a favore dell’ambiente e del risparmio energetico.

Cittadini ancora schiavi di auto e moto

I cittadini, da parte loro, sono molto attenti alla raccolta differenziata (74%), altrettanto rispettosi del verde pubblico (79%), un po’ meno coinvolti da temi come la riduzione dei consumi di acqua (solo il 28% dice di impegnarsi molto) ed energia elettrica (solo il 30%). Abbastanza interessati dai possibili risparmi derivanti da miglioramenti per l’efficientamento energetico della casa (48%). Di auto e moto restano schiavi, ammettendo onestamente di non utilizzare la mobilità alternativa ai veicoli privati. Forse solo una maggiore efficienza del trasporto pubblico – seguendo il modello dei Paesi del Nord Europa – aiuterebbe a cambiare abitudini consolidate purtroppo da tempo, non solo nella Bergamasca, ma in tutta Italia. Oltre il 34% dei partecipanti al sondaggio ha confessato di rinunciare poco all’automobile, il 13% addirittura ha dichiarato che non ci rinuncia per nulla. I partecipanti sono stati soprattutto uomini (65%), distribuiti un po’ in tutte le fasce d’età, seppure con una prevalenza di 35-60enni. Anche alcuni under 18, che non hanno votato il 26 maggio, hanno voluto esprimersi sull’ambiente.

I suggerimenti dei lettori

Impressionante la mole di suggerimenti che i nostri lettori hanno voluto offrire ai futuri amministratori rispondendo alla domanda: «Secondo te che cosa dovrebbe fare il tuo Comune per migliorare l’ambiente?». Oltre 900 persone si sono espresse su temi come l’incentivazione della mobilità elettrica, la lotta agli sprechi e la semplificazione della burocrazia che li favorisce. Molti hanno suggerito di aiutare ed educare i cittadini ad essere più responsabili e partecipi.

Il nostro sondaggio dimostra come l’attenzione e la partecipazione ai temi ambientali fortunatamente esistano e siano in crescita. Ora l’azione spetta alla politica, a partire dai nuovi amministratori locali.

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