Alzano: l'arte contemporanea
occupa gli spazi della fabbrica

L'arte contemporanea sbarca ad Alzano e lo fa con «Alt», lo spazio che i collezionisti Tullio Leggeri ed Elena Matous Radici inaugureranno il 27 giugno prossimo in memoria di Fausto Radici, campione di sci, imprenditore e collezionista di arte contemporanea.

Alt - acronimo di Arte lavoro territorio - ha sede in via Gerolamo Acerbis 14 ed è un'associazione culturale, dunque uno spazio non profi. Come dicono i promotori dell'iniziativa, «è un incubatore e un display delle energie eccellenti della creatività del territorio, un’apertura alle ricerche artistiche internazionali, ma soprattutto uno strumento per divulgare e sperimentare l’arte contemporanea come mezzo per capire e interpretare meglio il momento in cui stiamo vivendo».

Il progetto architettonico è significativo: adiacente ad appartamenti e laboratori, nell'idea di una convivenza con la gente, ALT consiste di 3500 mq di spazi espositivi, un bookshop con saggi di critica e libri d'arte, un ristorante di cucina ricercata ma a prezzi contenuti e spazi per conferenze, incontri ed eventi di arte contemporanea. Il tutto all'interno dell'ex opificio Italcementi - opera del 1883 definita nella sua forma finale da Ernesto Pirovano - la cui riqualificazione ha ricevuto la segnalazione al prestigioso Convegno Mondiale di Architettura di Istanbul nel luglio 2005.

La mostra inaugurale In occasione dell’apertura dello spazio, curata da Fabio Cavallucci in collaborazione con gli amici critici, curatori e artisti che accompagnano da sempre la ricerca di Tullio Leggeri, è esposta una parte cospicua della collezione di Tullio Leggeri. La mostra offre un quadro delle scelte trasversali di un collezionista atipico che dalla fine degli anni sessanta ha avviato una personalissima ricerca nell’ambito dell’arte d’avanguardia, sostenendo in particolare i giovani artisti ai primi passi e le nuove gallerie. Insieme, sono esposte anche alcune opere dalle collezioni di Elena Matous Radici e dell’Accademia dei Visionari.

La mostra parte da Piero Manzoni, Getulio Alviani, Nino Calos e tutta quella generazione di artisti internazionali che gravitavano nell'area milanese, e contiene lavori importanti di artisti ormai affermati come Mario Airò, Stefano Arienti, John Armleder, Cai Guo-Qiang, Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan, Tony Cragg, Gino De Dominicis, Wim Delvoye, Alberto Garutti, Kendell Geers, David Hammonds, Carsten Höller, Rebecca Horn, Joseph Kosuth, Bertrand Lavier, Richard Long, Paul McCarthy, Allan McCollum, Mario Merz, Liliana Moro, Bruce Nauman, Giulio Paolini, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto, Thomas Schütte, Ettore Spalletti, Sislej Xhafa, ma anche tanti di giovani promesse come Meris Angioletti, Sergio Breviario, Valerio Carruba, Alessandro Dal Pont, Michael Fliri, Pietro Roccasalva, Matteo Rubbi, Luca Trevisani e Nico Vascellari.

Il Comitato Scientifico include Fabio Cavallucci, Giacinto Di Pietrantonio, Alessandro Rabottini e Paola Tognon: personalità del mondo dell'arte, esperti dell'humus locale e ugualmente della grande arte internazionale, coordinati da Tullio Leggeri.

Tullio Leggeri (1940) è architetto e costruttore. Colleziona arte contemporanea dal 1968 ed è spesso partner degli artisti nella produzione delle loro opere. Così è stato per le sculture di Sol LeWitt e di Haim Steinbach e per le installazioni di Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi ed Ettore Spalletti - inserite nel Padiglione Italia - alla Biennale di Venezia del 1997, e quella di Sislej Xhafa presentata alla Biennale di Siviglia del 2004 e poi alla Biennale di Venezia del 2005. Ha collaborato con la Fondazione Ratti (Como) con John Armleder e Giulio Paolini, con Arte all’Arte per i progetti degli artisti Olaf Metzel, Alberto Garutti, Jannis Kounellis, Olafur Eliasson e Tobias Rehberger, e nell’ambito dei Public Art Projects di ArtBasel per le installazioni di Massimo Bartolini, Vedovamazzei e Luca Vitone. Ha collaborato con musei di arte contemporanea come il Mart di Rovereto, la Gamec di Bergamo, il Castello di Rivoli, il CeSAC di Caraglio (Cuneo), l’Associazione Culturale La Marrana vicino a La Spezia, la Fondazione Prada e la Triennale a Milano.

Fausto Radici (1953 – 2002) ha intrapreso una carriera agonistica nello sci e già nel 1971 vince la Coppa Europa assoluta. Ha lasciato la carriera di sciatore nel 1978 per imboccare quella di imprenditore nell’azienda di famiglia, il Gruppo Radici, leader europeo nel settore chimico-tessile con sede a Gandino (Bergamo), ma presente in tutto il mondo con proprie unità operative. La sua grande passione per l’arte contemporanea lo ha portato a collezionare numerose opere d’avanguardia, a realizzare egli stesso eventi all'interno degli spazi industriali del Gruppo e ad immaginare, insieme all’amico Tullio Leggeri, l’apertura di uno spazio dedicato all’arte e alla promozione delle avanguardie nel territorio di Bergamo.

Accademia dei Visionari è il nome che si sono dati alcuni amici che coltivano in comune la stessa passione per l’arte contemporanea. Il gruppo si incontra per discutere e per scegliere opere da collezionare.


Info, come e dove - ALT Arte Contemporanea Arte Lavoro Territorio Spazio Fausto Radici - Una collezione trasversale Da Duchamp a Nino Calos, da Cattelan a Entang Wiharso -

A cura di: Fabio Cavallucci Sede: Via Gerolamo Acerbis 14, 24022 Alzano Lombardo (BG) Dal 28 giugno al 26 luglio 2009, riapertura dopo la chiusura estiva dal 26 settembre 2009

Aperto sabato e domenica: ore 11.00 – 19.00 o su appuntamento

Ingresso: libero Inaugurazione: sabato 27 giugno 2009 Stampa e addetti ai lavori: ore 11.30 Pubblico: ore 17.30 - 20.30 Informazioni

Per i visitatori: +39 035 4536730 [email protected]

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