«Vaccini gratis e senza ticket»
Ecco le novità della sanità

L’annuncio del ministro Lorenzin dopo il via libera ai nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza). La relatrice Carnevali: «Un avvenimento storico, dopo 15 anni».

«Con il nuovo piano nazionale vaccini, collegato ai nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), i vaccini saranno gratis per tutti e senza pagamento del ticket, perché i vaccini non sono da considerarsi una cura ma attengono alla prevenzione collettiva della popolazione». Lo ha affermato all’Ansa il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Tra le vaccinazioni che saranno gratuite, l’anti-Pneumococco, anti-Meningococco, Papillomavirus anche agli adolescenti maschi, vaccino anti-influenzale per gli anziani over-65.

«Per l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) non bisognerà attendere altri 15 anni» aggiunge la Lorenzin, ricordando come sia stata infatti costituita la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea. «La Commissione - sottolinea Lorenzin - avrà il compito di monitorarne costantemente il contenuto dei Lea, escludendo prestazioni, servizi o attività che divengano obsoleti e valutando di erogare a carico del Servizio sanitario nazionale trattamenti che, nel tempo, si dimostrino innovativi o efficaci per la cura dei pazienti».

«Manca ancora un ultimo passaggio obbligato, il parere della Corte dei Conti,che contiamo sia positivo: tra un mese i nuovi Lea potranno essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale - afferma la deputata Pd bergamasca Elena Carnevali, relatrice alla Camera del provvedimento - Un avvenimento davvero storico, perché ci sono voluti 15 anni per realizzare i nuovi Lea. Un processo molto lungo e interrotto negli anni precedenti, che attualmente ha visto il positivo parere preventivo della Conferenza Stato–Regioni». Molte le novità introdotte nel corso dei lavori delle commissioni di Camera e Senato: l’erogazione a carico del Servizio sanitario nazionale di tutte le prestazioni relative a patologie croniche, comprese 6 nuove malattie (tra cui la sindrome da talidomide, le patologie renali croniche, la broncopneumopatia e l’endometriosi, celiachia ), e l’inserimento di oltre 110 nuove voci, tra singole malattie rare e gruppi di malattie, nell’elenco delle malattie rare che esentano il paziente dal pagamento del ticket.

L’aggiornamento dei Lea garantisce nuovi vaccini, tanto importanti per impedire la diffusione di malattie, quali anti-Papillomavirus, anti-Pneumococco, anti-Meningococco; l’introduzione di nuovi screening neonatali per la sordità congenita e la cataratta congenita e l’estensione a tutti i nuovi nati dello screening neonatale per le malattie metaboliche ereditarie; l’erogazione gratuita di tutte le prestazioni concernenti la procreazione medicalmente assistita, omologa ed eterologa; il parto in analgesia; l’assistenza podologica dei pazienti diabetici. A ciò si aggiunge l’impegno a favorire l’assistenza domiciliare comprese le cure palliative e la cura per il gioco d’azzardo patologico. Fondamentale per tante persone e per le loro famiglie è anche l’aggiornamento del nomenclatore protesico che consentirà, in particolare, di fornire ausili a tecnologia avanzata come arti artificiali, sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo, comunicatori oculari, tastiere adattate per persone con gravissime disabilità.

«Un impegno economico rilevante messo in campo dal governo Renzi - aggiunge Elena Carnevali - 800 milioni di euro a copertura dei nuovi Lea che entreranno progressivamente nelle prestazioni fornite da servizio sanitario nazionale, oltre ai 2 miliardi di euro previsti nella legge di bilancio 2017. Resta necessaria la vigilanza sull’attività di “delisting”, cioè il trasferimento di quelle prestazioni che fino a ieri erano erogate in regime di ricovero ospedaliero al regime ambulatoriale (day hospital), e quindi soggette al pagamento del ticket. Non mancheremo poi di tenere conto delle richieste per la garanzia della presa in carico di persone con disabilità intellettive, e di vigilare sul fatto i nuovi Lea diventino a tutti gli effetti uno standard nazionale, senza le differenze tra regione e regione oggi presenti. Per quanto riguarda il nomenclatore, riteniamo sia fondamentale che gli ausili possano essere personalizzati in base alle esigenze di chi dovrà usufruirne. Dopo molti anni l’aggiornamento diventerà dinamico, senza dover attende procedure estenuanti come avvenuto fin ora. Il primo step, come stabilito nell’Intesa, sarà a fine febbraio, quando la commissione ministeriale sarà tenuta a valutare le molte condizioni/osservazioni contenute nei pareri ed attese da associazioni e società scientifiche».

© RIPRODUZIONE RISERVATA