Torna a casa a tre anni dal delitto
Il fratello della vittima: «È giustizia?»

Andrà agli arresti domiciliari nella casa dell’anziana madre a Bergamo il 61enne che il 27 giugno 2012 uccise l’ex compagna Stefania Cancelliere a colpi di mattarello sul pianerottolo del condominio di Legnano, dove lei viveva.

Roberto Colombo, oculista che ha lavorato al policlinico di Zingonia e al poliambulatorio San Marco in città, tornerà a casa su decisione della Corte d’Appello di Milano, che ha disposto il trasferimento immediato dalla casa di cura di Varazze dove si trovava dal mese successivo al suo arresto per «gravi motivi di salute».

Colombo è stato condannato in primo grado a 17 anni, confermati in appello nell’aprile 2014. Gli avvocati avevano chiesto la derubricazione del reato di stalking e una riduzione

della pena puntando sulla seminfermità mentale, ma la Corte aveva respinto.

Il provvedimento dei domiciliari nella casa materna ha mandato su tutte le furie i familiari di Stefania Cancelliere: «Cosa altro occorre perché questo assassino possa, una volta per tutte, entrare in un carcere come qualsiasi altro cittadino? – si chiede il fratello della donna, l’avvocato Livio Cancelliere –. Eppure ha commesso quanto di più grave un essere umano possa commettere nei confronti di un suo simile. Colombo ha fatto solo un mese di carcere».

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