Tagli ai vitalizi, legge approvata
Consiglio regionale: 57 sì e 9 astenuti

Il Consiglio regionale ha approvato a larghissima maggioranza (57 voti a favore e 9 astenuti) la legge sui tagli ai vitalizi che introduce una riduzione media di circa il dieci per cento e innalza da 60 a 66 anni l’età dalla quale sarà possibile ricevere l’assegno maturato.

Il Consiglio regionale ha approvato a larghissima maggioranza (57 voti a favore e 9 astenuti) la legge sui tagli ai vitalizi che introduce una riduzione media di circa il dieci per cento e innalza da 60 a 66 anni l’età dalla quale sarà possibile ricevere l’assegno maturato. Il provvedimento riguarda quindi i «vecchi» vitalizi e segue la legge del 2011 che aveva abolito ogni vitalizio futuro a partire dall’attuale legislatura.

La legge in sintesi - Il provvedimento prevede l’innalzamento dell’età anagrafica per il conseguimento del diritto all’assegno, che passa dagli attuali 60 anni a 66 anni e comunque sarà collegata all’aspettativa di vita secondo quanto stabilito per i lavoratori del pubblico impiego.

È prevista una riduzione dell’importo lordo dei vitalizi in godimento, dai quali sarà trattenuto un taglio applicato con criteri di progressività. Il taglio interessa i soggetti con un reddito complessivo irpef superiore a 18 mila euro. E vale anche per chi non ha ancora conseguito i requisiti di età previsti per l’erogazione dell’assegno e per quei consiglieri che, nonostante il possesso dei requisiti, non hanno ancora percepito l’assegno. Interessati anche i vitalizi di reversibilità di soggetti con un reddito annuo irpef complessivo superiore a 24 mila euro.

Con un emendamento approvato in Aula è stata prevista anche la sospensione dell’erogazione dell’assegno in presenza di un altro incarico in ente pubblico. Infine, una norma prevede che i nominativi dei destinatari dei vitalizi con le somme erogate vengano pubblicati sul sito istituzionale del Consiglio regionale, superando così il vincolo che aveva posto il Garante della Privacy.

Un ulteriore emendamento sostituisce - come ha spiegato il relatore Stefano Bruno Galli - l’idea del contributo di solidarietà con il concetto di riduzione temporanea per «eludere i vincoli della legge di stabilità».

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