Comuni leghisti, bandiere a mezz’asta
«Per il no al referendum Fornero»

«Con la bocciatura del referendum sulla Legge Fornero muore la democrazia». Sulla scorta delle parole del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini, diversi sindaci bergamaschi del Carroccio, per tutta la giornata del 21 gennaio, hanno esposto a mezz’asta la bandiera italiana.

Tra i Comuni con le bandiere a mezz’asta ci sono Spirano, Telgate, Misano Gera d’Adda e Ponte San Pietro e Gazzaniga. «Mentre in Svizzera fanno circa una decina di referendum, anche propositivi, all’anno – dichiara il segretario provinciale Daniele Belotti –, in questo misero Stato, invece, la volontà di oltre 500.000 firmatari a cui va sommata quella di una larghissima parte dell’opinione pubblica, viene tranquillamente buttata nel cestino. La partecipazione popolare è alla base della democrazia, ma del resto cosa ci si può aspettare in un Paese dove gli ultimi tre governi sono stati decisi a tavolino, nei palazzi del potere?».

«Abbiamo accolto convinti l’invito a mettere le bandiere a lutto – dice Giovanni Malanchini, coordinatore dei sindaci bergamaschi della Lega Nord – perché alla gente è stato tolto il diritto di decidere. È morta la democrazia, ma noi non molliamo. Chiara la natura politica della decisione: ieri la Corte ha salvato Renzi e il progetto filo-europeo costruito da Napolitano in questi anni con i governi Monti, Letta e Renzi, anche loro non eletti democraticamente. Non mi stupirebbe se ora uno dei giudici della Corte diventasse presidente della Repubblica». «A Spirano, come in molti altri comuni, bandiera a mezz’asta: la democrazia è morta! Alla gente è stato tolto il diritto di decidere. Agli esodati hanno rubato la dignità. Ma noi non molliamo», ha scritto Malanchini sul suo profilo Facebook.

E anche Gazzaniga ha fatto altrettanto: «Condivido in pieno la scelta del sindaco Guido Valoti – spiega il segretario locale del Carroccio, Alberto Ongaro – di mettere a lutto la bandiera italiana, quale simbolo di morte della democrazia. Consideriamo infatti l’atto della Consulta quale un pesante schiaffo alla sovranità popolare in quanto impedisce ai cittadini di esprimersi legittimamente nei confronti di una riforma che ha danneggiato e sta danneggiando molte famiglie».

«La raccolta firme aveva registrato un ottimo successo anche a Gazzaniga, dove più di 800 cittadini avevano sottoscritto la richiesta di sottoporre a referendum la famigerata legge messa a punto dall’allora ministro Elsa Fornero. Lo Stato italiano è un istituto sull’orlo del fallimento che pensa unicamente a spremere di tasse i contribuenti, soprattutto al Nord, ma poi rimane colpevolmente assente quando si tratta di riconoscere i servizi e i diritti che spettano ai cittadini».

Bandiera a mezz’asta anche a Ponte San Pietro, Comune amministrato dalla Lega Nord con il sindaco Valerio Baraldi.

Stessa iniziativa a Misano Gera d’Adda, con il sindaco del Carroccio Daisy Pirovano. Anche nel Comune della Bassa oggi la bandiera era a mezz’asta.

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