Regione, ok alla fusione tra Comuni
Via Valsecca, Gerosa e Brembilla

Nove nuovi Comuni al posto degli attuali 22: il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato le fusioni che avevano già ottenuto voto positivo al referendum consultivo tra i cittadini a dicembre scorso e l’ok dalla commissione Consiliare competente.

Nove nuovi Comuni al posto degli attuali 22: il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato le fusioni che avevano già ottenuto voto positivo al referendum consultivo tra i cittadini a dicembre scorso e l’ok dalla commissione Consiliare competente.

I Comuni nuovi sono: Sant’Omobono Terme (Bergamo) al posto di Sant’Omobono Terme e Valsecca; Val Brembilla (Bergamo) invece di Brembilla e Gerosa; Bellagio (Como) che incorpora Bellagio e Civenna; Colverde (Como) sostituisce Drezzo, Gironico e Parè; Tremezzina (Como) per Lenno, Ossuccio, Tremezzo e Mezzegra; Cornale e Bastida (Pavia), che riunisce, appunto, Cornale e Bastida dè Dossi; Borgovirgilio (Mantova) invece di Virgilio e Borgoforte; Maccagno con Pino e Veddasca (Varese) che fonde Maccagno, Pino sulla Sponda del Lago Maggiore e Veddasca; Verderio (Lecco) che unisce Verderio Superiore e Inferiore.

Tranne quest’ultimo, sul quale la Lega Nord ha espresso voto di astensione, tutti i progetti di legge di fusione sono stati approvati all’unanimità.

L’aula del Pirellone ha anche votato il non passaggio all’esame degli articoli delle dieci proposte di fusione di comuni già bocciate nelle commissioni competenti.

Queste fusioni vanno nella direzione «del percorso di riordino e riforma delle autonomie locali» in Lombardia, ha commentato il presidente dell’Aula Raffaele Cattaneo.

Inoltre al Pirellone sono stati approvati anche due ordini del giorno. Il primo chiede che nel periodo «tra la decadenza dei sindaci e le elezioni (a maggio, ndr) del nuovo Comune» i sindaci decaduti affianchino «nell’organo di amministrazione straordinaria» il commissario prefettizio, ha spiegato il primo firmatario Claudio Pedrazzini (FI). Il secondo, a firma di Enrico Brambilla (Pd) e che ha incluso parte di un emendamento di Angelo Capelli (Ncd), domanda, tra le altre cose, alla Giunta una data per il referendum day nel 2014 e la possibilità che il commissario prefettizio sia scelto tra i sindaci decaduti.

«I progetti di fusione che oggi votiamo riguardano oltre il 10% dei lombardi» ha ricordato in aula Giulio Gallera (FI), presidente della commissione Riordino delle autonomie, mentre Stefano Carugo(Ncd), presidente di quella per gli Affari istituzionali ha sostenuto che se «i cittadini scelgono e vogliono associarsi lo possono fare liberamente» Il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo ha annunciato un progetto di legge per riformare l’iter per i referendum di fusione; mentre perplessità sono state espresse sia dal consigliere Pietro Foroni (Ln) che dal capogruppo della Lista Maroni, Stefano Bruno Galli: «I referendum consultivi hanno raggiunto mediamente percentuali di partecipazione di poco superiori al 36%» Francesco Dotti (FdI) ha ribadito di condividere le fusioni » a non nel caso di una corsa a ogni costo».

Sul fronte delle opposizioni, per Brambilla (Pd) «le fusioni dei comuni vanno incentivate» e Roberto Bruni (Patto civico) ha sottolineato che » a Regione non può limitarsi a svolgere un ruolo notarile» Il consigliere M5S Dario Violi ha invece spiegato: «Ci siamo orientati al pieno rispetto della volontà popolare emersa grazie al referendum».

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