Puzza di bruciato sul volo per Ibiza

Un passeggero: io c’ero, tanta paura

Falso allarme a Orio al Serio. Dei passeggeri avevano avvertito degli odori acri, simili a quelli di bruciato, sul volo per Ibiza delle 14.30 e l’aereo, come da corretta procedura, è stato subito evacuato. Dai controlli dei vigili del fuoco nessun problema è stato riscontrato: poco dopo le 16.30 i passeggeri sono ripartiti. Leggi la testimonianza di una famiglia che ha rinunciato a partire

Falso allarme a Orio al Serio. Dei passeggeri avevano avvertito degli odori acri, simili a quelli di bruciato, sul volo per Ibiza e l’aereo, come da corretta procedura, è stato subito evacuato. È successo allo scalo bergamasco con il volo di Ryanair per Ibiza delle 14.30 di mercoledì 30 luglio.

Il fatto è accaduto quando il pilota ha aumentato i giri del motore del boeing 737-800 e alcuni viaggiatori hanno segnalato l’acre odore tanto che il volo è stato bloccato immediatamente e i passeggeri sono stati riaccompagnati allo scalo.

Sul posto i vigili del fuoco di Bergamo che hanno effettuato tutti i controlli del caso: intorno alle 16.30 i passeggeri sono stati richiamati al gate e sono ripartiti pochi minuti dopo senza alcun problema.

E sulla turbolenza partenza è arrivata in redazione una lettera di un nostro lettore che con la sua famiglia, dopo quanto accaduto, ha rinunciato al viaggio. «Mi trovavo sullo stesso volo con mia moglie e i nostri quattro bambini di 2, 4, 8, e 10 anni - scrive -. Come da prassi, all’orario prestabilito, siamo stati imbarcati sull’aereo e abbiamo presp posto come il resto dei passeggeri. Quando tutti i passeggeri erano a bordo, sono saliti sull’aereo quattro persone, tre tecnici, riconoscibili dalla dicitura apposta sulla giacca ad alta visibilità e un altro addetto dell’aeroporto. I tecnici sono entrati nella cabina e hanno armeggiato per 15/20 minuti: nel frattempo il capitano dava spiegazioni in inglese su quanto succedeva. Alla mia richiesta di una traduzione in italiano mi è stato risposto, in italiano, che la Ryanair è irlandese e che quindi non sono tenuti a parlare in italiano tantomeno il capitano che l’italiano non parla proprio».

«Al termine delle operazione di questi tecnici lo stesso capitano ci comunicava, in italiano, che erano stati fatti dei controlli tecnici e che ci preparavamo a partire. Dopo circa dieci minuti di attesa l’aereo si spostava e si posizionava sulla pista di decollo dove dopo altra attesa cominciava a muoversi lentamente e il comandante ci comunicava che dovevamo ritornare al gate per un controllo tecnico - conclude il lettore -. Una volta fermi il comandante è uscito dalla cabina e una hostess si è avvicinata dicendogli in inglese che dei passeggeri in coda avevano sentito odore di fumo. Fuori c’erano i vigili del fuoco che aspettavano di salire a bordo. Non è stata una bella esperienza, soprattutto per chi aveva con sè dei bambini. Io e la mia famiglia abbiamo rinunciato a partire».

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