Pirovano: «Sindaco di Bergamo?
Potrei anche farci un pensierino»

«La Provincia commissariata? Io il Commissario lo farei: in un anno potrei fare quello che non ho potuto fare in cinque». Il presidente della Provincia, Pirovano non ha peli sulla lingua e nel saluto di Natale qualche frecciatina la lancia. «Sindaco di Bergamo? Perchè no!».

«La Provincia commissariata? Io il Commissario lo farei: in un anno potrei fare quello che non ho potuto fare in cinque». Il presidente della Provincia di Bergamo Ettore Pirovano non ha come sempre peli sulla lingua e anche in questo saluto di Natale qualche frecciatina la lancia.

Ma il presidente Pirovano sta facendo un pensierino anche alla poltrona di Palazzo Frizzoni: «L’ho già detto quest’estate a Franco Tentorio - dice (e lo si può ascoltare tra il 9° e il 10° minuto dell’intervista video qui a fianco) e lo ripeto: se tu non ti ricandidi a sindaco di Bergamo, potrei anche candidarmi io. Magari non starei simpatico a un certo circolo di Picwick, ma la gente potrebbe anche pensare che con me si aprono le finestre e si cambia l’aria. Per me sarebbe una sfida stimolante, anche perchè ho sermpre cercato di collegare la politica al lavoro amministrativo».

Prima di tutto, però, Pirovano fa gli auguri ai suoi dipendenti, ringraziandoli per il lavoro svolto e donando una scultura alla famiglia di Domenico Locatelli, il 61enne di Dossena, dipendente della provincia nel settore della Viabilità, morto lo scorso 11 giugno mentre stava lavorando, segnalando alle auto di rallentare fuori dalla galleria di San Pellegrino Terme, mentre all’interno del tunnel una spazzatrice stava rimuovendo la sporcizia dalla galleria.

Poi alcune raccomandazioni ai dipendenti, tranquillizzando chi ha un contratto: «Non resterà a casa nessuno» ha detto Ettore Pirovano che, in questi anni da presidente, dice di non avere rimpianti e di essere soprattutto orgoglioso di una cosa: «Di un controllo di gestione efficace e molto professionale, con un controllo sistematico che ci permette di tenere sotto controllo tutti i fondi». Un dispiacere c’è, e anche molto grande: «Non aver potuto quest’anno erogare il fondo per le famiglie che hanno perso il lavoro», contributo che lo scorso anno di è aggirato intorno al milione e mezzo.

Obiettivi per i prossimi e ultimi sei mesi? «Sicuramente risolvere il problema dell’acqua: bisogna fare in modo che i Comuni non prendano assolutamente multe - ha detto -: andrebbero a ricadere sui cittadini con un aumento delle tasse. Inoltre ancora molti gli interventi da effettuare: soprattutto in Alta Valle ci sono ancora 500 scarichi in acque superficiali».

E poi l’ultimo sassolino da togliere dalla scarpa: «Il futuro della Provincia? Non c’è chiarezza - commenta - e soprattutto non si capisce chi farà quello che ora gestisce questo ente». E aggiunge: «Da sindaco vedevo via tasso come una realtà lontana e dispersiva, ora che ci lavoro mi rendo conto la sua importanza ed efficacia». Con un rammarico: «Penso ai 90 milioni di euro bloccati a Roma: chissà quante cose avremmo e potremmo ancora fare».

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