Misure «anti Ebola» a Telgate
Il Comune sospende l’ordinanza

L’annuncio delle associazioni dopo la prima udienza contro l’ordinanza «anti Ebola», ritenuta discriminatoria per gli stranieri: stop fino alla prossima udienza.

«Primo risultato positivo dell’azione giudiziaria promossa dalle nostre associazioni contro l’ordinanza “anti Ebola” con la quale il sindaco di Telgate aveva preteso di negare il diritto di “dimorare” nel Comune se non esibendo un certificato medico di buona salute», scrivono Asgi Lombardia, Comunità Ruah, Cgil Bergamo e Anolf Bergamo.

«Alla prima udienza della causa tenuta il 21 aprile davanti al Tribunale di Bergamo – scrivono le associazioni – il giudice Carli, preso atto della disponibilità manifestata dal Comune, lo ha invitato a valutare la revoca o modifica della ordinanza sulla base dei due principi del rispetto dell’articolo 32 della Costituzione (che vieta trattamenti sanitari obbligatori) e del divieto di provvedimenti discriminatori limitati ai soli stranieri».

«Le parti – proseguono – valuteranno quindi la possibilità di una nuova delibera che tenga conto di questi principi e della finalità, ripetutamente dichiarata dal Comune, di voler esclusivamente favorire l’incontro tra i cittadini (indipendentemente dalla nazionalità) e le strutture sanitarie. In attesa di tale valutazione il Comune, su richiesta delle associazioni, ha accettato di sospendere gli effetti dell’ordinanza fino alla prossima udienza che si terrà il giorno 11 giugno».

© RIPRODUZIONE RISERVATA