Ladri violenti, i cittadini rispondono:
«Per strada a vigilare col telefonino»

Pistole e picconi non fanno paura. I cittadini della Bassa sono determinati a non lasciare mano libera alla violenza dei malviventi. L’episodio di Arzago dove mercoledì una famiglia è stata rapinata da una banda di quattro persone, ha reso ancora più determinati i promotori del progetto di «Controllo del vicinato».

I referenti dei due gruppi promotori di Romano e Treviglio, sono infatti convinti dell’utilità di questa iniziativa di vigilanza del territorio e sono impegnati a costituire i necessari coordinamenti, varando un piano di controllo.

Non si tratta di mettere in campo ronde vigilantes armati, il disegno del «Controllo del vicinato» è basato sull’osservazione attenta di quanto accade nel proprio quartiere e nella comunicazione rapida di fatti sospetti o insoliti ad altri componenti del gruppo ed eventualmente alle forze dell’ordine. A Romano il progetto ha riscosso successo. Sono per ora 138 le persone che hanno aderito, rispondendo alla proposta avanzata da un gruppo di cittadini promotori tra i quali l’ex vicesindaco Mario Suardi: «Stiamo trovandoci per nominare i primi coordinatori a conferma che qui a Romano non ci fermeremo di sicuro. Un’iniziativa che partirà anche a Treviglio e potrebbe essere introdotta anche ad Albino, Brembate e Cividate, comuni coi quali siamo in contatto e molto interessati a mettere in piedi il medesimo sistema organizzativo di controllo. È un progetto che per essere attuato necessita solo di attenzione da parte dei referenti del gruppo: bisogna sapere osservare e valutare, quindi segnalare, tutto qui, senza costi».

«Ci rifacciamo alla vecchia corte contadina – ricorda – quando uno sconosciuto era visto nei paraggi ecco che scattava lo spirito di proprietà e solidarietà, chiedendo il perchè dell’anomala presenza, che a volte si rivelava infondata ma a volte lo era e induceva il soggetto sospetto ad allontanarsi spontaneamente».

Ma di fronte a un episodio come quello di Arzago come comportarsi? «Il cittadino di fronte a un fatto del genere non deve intervenire e meno che meno reagire, chiamare solo le forze dell’ordine, questa è la prima regola – ha sostenuto Suardi – non possiamo mettere a repentaglio la nostra incolumità con gesti eroici e istintivi. Per questo siamo convinti che il controllo del vicinato possa servire anche a evitare fatti gravi simili a quello di Arzago».

A Treviglio il progetto del «Controllo del vicinato è stato lanciato da Andrea Mossali e Giovanni Sincinelli. Un’operazione che ben prometteva su facebook con un sacco di adesioni ma che all’effetto pratico ora vede la presenza di una quindicina di persone: «Questo non ci limita nel portare avanti il disegno del quale venerdì abbiamo parlato col sindaco Giuseppe Pezzoni che non sottovaluta l’iniziativa purchè l’ambito operativo si limiti alla segnalazione, senza intervento fisico. La gente deve partecipare in prima persona per migliorare le cose – ha commentato Mossali –: vanno informati i cittadini sui punti vulnerabili delle case passando poi al secondo e determinante piano: quello di segnalare eventuali situazioni sospette o episodi in flagranza».

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