Il mistero del cadavere nel fiume
Aperta indagine per omicidio

Brembate, la Procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio, per fare chiarezza sulla morte di Carlos Lima Silva, 31 anni, transessuale brasiliano noto nell’ambiente con il nome di «Barbara» o anche «Barbarella», trovato cadavere lunedì nelle acque del Brembo, venticinque giorni dopo la sua scomparsa.

L’inchiesta aperta dal pubblico ministero Raffaella Latorraca (ma un fascicolo relativo alla scomparsa era stato già aperto dal sostituto procuratore Laura Cocucci) al momento risulta a carico di ignoti. Non ci sono fino a questo punto elementi concreti che facciano propendere per la morte violenta, per mano altrui: il cadavere, a una prima ispezione esterna, non presentava evidenti segni come ferite da arma da fuoco o da taglio. Tuttavia la lunga permanenza in acqua ha compromesso le condizioni del corpo e sarà quindi necessaria l’autopsia per stabilire le cause del decesso.

L’ipotesi di reato formulata dagli inquirenti, omicidio, è dunque al momento solo funzionale all’esecuzione degli accertamenti del caso, come appunto l’esame autoptico, che sarà eseguito dal medico legale Luca Tajana domani mattina a Bergamo, nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, dove la salma è stata portata dopo il recupero da parte dei vigili del fuoco.

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