I grandi classici finiscono in piazza
Il Villaggio Sposi «fa» letteratura

Porta il nome della via principale del quartiere in cui sorge il complesso residenziale «Promessi sposi», inaugurato ieri al Villaggio degli sposi insieme all’opera permanente dell’artista Andrea Mastrovito,

Porta il nome della via principale del quartiere in cui sorge il complesso residenziale «Promessi sposi», inaugurato ieri al Villaggio degli sposi insieme all’opera permanente dell’artista Andrea Mastrovito, «Neverending End-100 Last Pages»: «Fine senza fine-100 ultime pagine», questo il corrispondente italiano del titolo del lavoro dell’artista bergamasco vincitore del prestigioso Premio New York, città dove vive ora.

Sulle vasche della piazza del nuovo complesso – che comprende, oltre a 9 punti vendita, anche una sala di lettura – l’artista ha impresso «cento ultime pagine, una per ognuno dei 100 abitanti del quartiere – ha spiegato – che hanno indicato il loro libro preferito».

«Un’operazione che sottolinea l’attenzione alla partecipazione dei cittadini – commenta Tommaso d’Aloia, assessore comunale alle Politiche della casa durante la cerimonia –. Per loro è concepito lo spazio di aggregazione compreso in ogni Piano di zona per l’edilizia». Oltre a questo complesso «che ha 48 appartamenti, 6 dei quali in affitto sociale, sono altri tre i piani di zona per la città – spiega Giovanni Giupponi, presidente del Consorzio Acli Casa di Bergamo che ha realizzato l’intervento edilizio –: due in via Guerrazzi, uno già realizzato e l’altro da avviare, più un terzo in via dei Carpinoni».

«Speriamo che la nuova piazza diventi luogo di raccordo tra i vari poli del quartiere: scuola, centro sportivo, centro anziani, chiesa, mercato e oratorio» si è augurato il parroco don Patrizio Moioli, presente all’inaugurazione del complesso firmato da MoMoS Studio di Bergamo. «Il progetto d’artista iniziale della piazza doveva ospitare un’installazione concepita come se le pagine dei libri fossero reperti antichi protetti da lastre trasparenti – spiega Alessandro Santoro, uno dei tre architetti di MoMoS – poi le necessità del contesto pubblico hanno suggerito quest’altra via». Mentre un altro pavimento di antiche lapidi è ora parte della mostra di Mastrovito alla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo.

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