I benzinai sono sul piededi guerra: 14 giorni di sciopero

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Dura risposta dei benzinai al pacchetto liberalizzazioni approvato dal Consiglio dei ministri. I gestori degli impianti aderenti a Faib/Aisa Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio hanno deciso 14 giorni di chiusura: le prime 48 ore sono state proclamate per il 6 e 7 febbraio. 

I benzinai bergamaschi aderenti a Figisc Ascom hanno indetto un consiglio straordinario per lunedì 29 gennaio alle 20.30 nella sede Ascom di via Borgo Palazzo 137.

All’ordine del giorno la presentazione di quanto è emerso nell’assemblea annuale della categoria svoltasi a Roma lo scorso 24 gennaio e, in particolare, le modalità di partecipazione allo sciopero indetto dalle tre categorie nazionali – Figisc/Anisa Confcommercio, Faib/Aisa Confesercenti e Fegica Cisl – contro il decreto legge sulle liberalizzazioni.

Intanto nella vicenda intervengono, con commenti di segno esattamente opposto, anche Federconsumatori e Adiconsum di Bergamo: «Finalmente - dicono le associazioni dei consumatori - arrivano riforme a favore dei consumatori. Non si creino allarmismi: la rete dei piccoli distributori non sarà certamente abbandonata o messa in crisi dal nuovo disegno di legge».

Lo sciopero nel dettaglio e la posizione dei benzinai
La chiusura degli impianti, sia sulla rete stradale che su quella autostradale, in Sicilia inizierà il 6 febbraio. I gestori hanno già individuato le date per altre due possibili tornate di chiusura, dal 25 febbraio al 3 marzo e dal 25 marzo al 3 aprile «ove non dovessero essere nel frattempo registrate concrete garanzie di modifica dei provvedimenti inviati alle Camere». 

«Il governo sceglie l’azione dimostrativa, chiudendo la porta ad ogni confronto, e costringe un’intera categoria di lavoratori a una risposta durissima e non equivocabile» si legge in una nota congiunta delle tre organizzazioni. Per benzinai le misure approvate ieri «evidenziano una volontà punitiva nei confronti della categoria» e «disincentivano qualsiasi nuovo investimenti destinato ad aree moderne ed integrate».
La riforma delle rete di vendita dei carburanti, approvata ieri dal Consiglio dei ministri consegna «il mercato e i consumatori ad un monopolio perfetto, realizzato sulle due gambe dei giganti del petrolio e della Gdo» si legge nella nota. Tutto questo, secondo i benzinai aderenti a Confesercenti, Cisl e Confcommercio «il ministro Bersani lo sa bene, così come conosce bene le storture anticoncorrenza del doppio mercato rete ed extrarete. Ma ormai è completamente prigioniero del clima politico e del continuo gioco al rialzo dei suoi colleghi di maggioranza, di Governo e persino di partito». 

«In tale contesto ai gestori non rimane che utilizzare lo sciopero, quale unico, estremo strumento che è stato lasciato loro per difendere se stessi, il proprio lavoro, le proprie attività e tutto sommato, l’unica vera possibilità che la collettività ha di garantirsi un libero mercato».

(26/01/2007)

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