Città Alta è un delicato gioiello
«I cantieri rispettino la sua storia»

«Non ho resistito e ho voluto scrivere perché non ho capito ancora una volta come nel cuore della nostra bellissima Città ci sia ancora una volta una completa mancanza di attenzione»

Comincia così la mail di un lettore, decisamente perplesso davanti alla modalità del cantiere di Piazza Vecchia. «Mercoledì durante la mia passeggiata mattutina mi sono trovato in Piazza Vecchia e l’ho vista trattata come un normale cantiere edile, tutta recintata con le reti plastificate arancioni, la fontana chiusa al centro, quindi inaccessibile. Uno spettacolo non proprio piacevole. Mi hanno spiegato che devono sostituire alcune arenarie della pavimentazione è che i lavori dureranno almeno un mese. Mi sorgono alcune domande...».

«Ma non c’era un altro modo meno invasivo, magari fare un pezzo alla volta senza recintare tutto? Ma non c’è la Pasqua tra poco e di solito ci si riversa in Città Alta a godere del bel tempo? Ma non è iniziato il Palma e quindi stiamo tutti sperando che Bergamo diventi la protagonista dell’arte e del bello mondiale? Ma non è forse il nostro sindaco che si dice sia un cultore del bello e si dice anche abbia più volte dispensato consigli su come era meglio “arredare” o “colorare” le vie e la piazza di bergamo alta?».

«Ma dove è il tanto temuto dottor Napoleone della Sovrintendenza che ho letto si batte per l’altezza di alberelli durante la Piazza Verde perché coprono la visuale del Palazzo della Ragione e poi non vede questo? È la storia della pagliuzza e della trave? Ma perché queste iniziative, legittime per manutenzione, non vengono concertate e coordinate con chi ci deve poi convivere? Credo che non ci si ricordi mai, di quanto sia fondamentale Bergamo Alta per l’economia del nostro sistema cittadino e provinciale, si parla sempre di aeroporto, ma cosa verrebbero a vedere se non ci fosse Città Alta?».

«Bisogna battersi tutti per una pretesa di delicatezza quando si fa o si organizza qualcosa in Città Alta , a partire dai cantieri che sono necessari, ma devono essere ripensati per il delicato contesto in cui si inseriscono. Le strade sono più strette? Il ponteggio deve partire dal primo piano! I parcheggi non ci sono? Non si può avere il posto fisso per il furgone tutta la durata del cantiere! Siamo bergamaschi e siamo stanchi che non si rispetti la nostra storia, facciamo cultura anche con chi deve lavorare nei pressi dei nostri monumenti, perché così li rispetteranno e useranno una attenzione che gli è dovuta».

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