«Che noia lavorare al computer»
E riapre la bottega di fabbro

A Loreto ha riaperto la bottega del fabbro. Giuseppe Bonacina, 35 anni, geometra riluttante, ha infine deciso di riprendere la tradizione familiare, cominciata dal nonno Luigi e continuata dai figli Renato e Camillo.

A Loreto ha riaperto la bottega del fabbro. Giuseppe Bonacina, 35 anni, geometra riluttante, ha infine deciso di riprendere la tradizione familiare, cominciata dal nonno Luigi e continuata dai figli Renato e Camillo.

Da alcuni anni, però, il laboratorio era chiuso.Finchè il geometra ha scelto la forgia: «È una passione che alla fine ha vinto sulla logica del diploma» racconta Bonacina. «Diciamo che la crisi mi ha dato la spinta finale: mi sono detto che tanto valeva rischiare e seguire la mia idea. Mi sono diplomato all’Istituto Quarenghi e ho lavorato come disegnatore. In ufficio è andato tutto bene finché ho usato il tavolo tecnico, dove la mano disegnava le linee. Ma passando al disegno elettronico, mi sono accorto che non lo reggo: mi distraggo, non riesco a essere preciso come con squadra e matita. Mi sono reso conto che per me il gesto, la manualità sono importantissimi. Mi sono sempre chiesto come sono fatte le cose e se potrei riprodurle o migliorarle. Con il virtuale e l’automatico, mi annoio».

Leggi la storia di Giuseppe Bonacina su L’Eco di Bergamo del 1° settembre 2014

© RIPRODUZIONE RISERVATA