Bomba nelle case di Gamba
Filmati al vaglio, unica pista

Un unico filone legherebbe i due attentati nel giardino della villa di Gianfranco Gamba a Gazzaniga, quello del 21 gennaio e quello del 27 maggio, e l’incendio al suo chalet sul monte Bue a Cene del 7 novembre scorso.

Un unico filone legherebbe i due attentati nel giardino della villa di Gianfranco Gamba a Gazzaniga, quello del 21 gennaio e quello del 27 maggio, e l’incendio al suo chalet sul monte Bue a Cene del 7 novembre scorso. E ora gli inquirenti, che per il momento non hanno concretamente identificato nessuno e che dunque restano piuttosto cauti, sembrano lasciar trapelare un certo ottimismo.

La speranza sta in alcuni accertamenti effettuati sul liquido utilizzato per dar fuoco al villino in montagna, su alcune riprese delle telecamere piazzate attorno alla casa del super testimone del caso Morandi e sulla possibilità di rilevare sui residui della prima bomba a mano tracce di materiale genetico (che, per il momento, non sono però ancora state tecnicamente isolate).

Tutti questi aspetti sembrerebbero far confluire verso un’unico filone d’indagine che potrebbe anche portare a breve a qualche sviluppo importante.


I carabinieri e il sostituto procuratore che segue il caso, Maria Cristina Rota, mantengono però in questa fase il più assoluto riserbo anche perché la vicenda sembra sempre più intricata e la tensione attorno a Gamba e alle sue proprietà sembra in crescita.

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