Bocconi avvelenati, falso allarme
Un pensionato sfamava le volpi

«L’uomo del furgone rosso sono io, ma non penso certo ad avvelenare gli animali, anzi!». Si è dissolto per fortuna in un grosso malinteso l’allarme lanciato l’altro giorno dalla pagina Facebook del canile di Colzate (oltre 2.500 follower) che segnalava la presenza di supposti bocconi avvelenati.

«L’uomo del furgone rosso sono io, ma non penso certo ad avvelenare gli animali, anzi!». Si è dissolto per fortuna in un grosso malinteso l’allarme lanciato l’altro giorno dalla pagina Facebook del canile di Colzate (oltre 2.500 follower) che segnalava la presenza nella zona del Monte Bò, fra Cene e Leffe, di supposti bocconi avvelenati, collocati a margine della strada con particolare cura.

A spiegare tutto è Pasquale Campana, pensionato leffese, il quale ha confermato di essere l’uomo che da diversi giorni depositava sul monte Bò piccoli vassoi con bocconi di pane, predisponendo, con alcune assicelle, anche un adeguato supporto. «Nel bosco avevo scorto una volpe con quattro cuccioli appena nati, che mi hanno intenerito. Ho pensato di portar loro del cibo e per questo mi sono organizzato per diverse sere. Un atto di tenerezza, non certo teso a far del male a quegli animali o più in generale ai cani».

«Purtroppo - afferma Rina Abbadini, la responsabile del canile di Colzate - abbiamo ritenuto di condividere l’appello, assolutamente verosimile e dettagliato. Il fatto che in questi mesi si fossero verificati episodi reali in Val Seriana ha contribuito a rafforzare l’ipotesi segnalata dal post».

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