«Biglietti prima agli ultrà»
Maxi multa per l’Atalanta

La prefettura ha deciso: costerà 66 mila euro di multa all’Atalanta la presunta corsia preferenziale riservata nella stagione 2010-2011 a circa 300 ultrà della Curva Nord nell’acquisto dei biglietti per le partite casalinghe.

La prefettura ha deciso: costerà 66 mila euro di multa all’Atalanta la presunta corsia preferenziale riservata nella stagione 2010-2011 a circa 300 ultrà della Curva Nord nell’acquisto dei biglietti per le partite casalinghe. Contro il provvedimento, che è stato notificato nei giorni scorsi, la società però annuncia battaglia: «Faremo opposizione ricorrendo al Tribunale Civile», dichiara il legale, Roberto Bruni.

La segnalazione arrivò al Palazzo del Governo di via Tasso dopo alcuni accertamenti condotti dalla Digos di Bergamo. Secondo la polizia, nella stagione calcistica 2010-2011, trecento ultrà atalantini avrebbero goduto di una corsia preferenziale nell’acquisto dei biglietti della Nord, diventati praticamente introvabili dopo il successo di una campagna abbonamenti a prezzi stracciati.

Per sottoscrivere l’abbonamento occorreva essere possessori della tessera del tifoso. Tessera ferocemente avversata dai gruppi ultrà. L’unico modo per andare allo stadio senza tessera era comprare uno dei pochi (409) biglietti residui disponibili, che si volatilizzavano poche ore dopo l’apertura delle prevendite, il martedì mattina.

Nelle prime 5 partite casalinghe di quella stagione il tifo curvaiolo si era stranamente spento: niente incitamenti alla squadra. In un volantino distribuito il 16 ottobre 2010 la tifoseria puntava il dito contro i «biglietti mancanti per la Nord». Di colpo, alla sesta partita, il 30 ottobre, ecco tornare tifo e cori. Qualcuno si insospettì e la Digos indagò.

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