Bergamo, università internazionale
Sono sempre più i docenti stranieri

L’Università di Bergamo parla sempre più straniero. In quattro anni ha quintuplicato il numero dei docenti che arrivano da oltre confine. Nell’anno accademico 2011-2012 erano 33, a fronte di 331 italiani. Ora sono saliti a 80, e gli italiani sono scesi a 326.

L’Università di Bergamo parla sempre più straniero. In quattro anni ha quintuplicato il numero dei docenti che arrivano da oltre confine. Nell’anno accademico 2011-2012 erano 33, a fronte di 331 italiani, tra professori di ruolo e ricercatori. Quest’anno gli insegnanti a contratto provenienti dall’estero sono saliti a 80, e gli italiani sono scesi a 326.

Una crescita che ha portato l’ateneo orobico ai vertici della classifica del ministero dell’Istruzione sull’internazionalizzazione delle università statali. Bergamo è seconda su 27 istituti dopo l’Università Iuav di Venezia e precede, con il 10%di docenti stranieri, l’ateneo di Trento (7%), il Politecnico di Milano (5%) e l’Università di Trieste (4,7%). Un balzo in avanti che ci vede in testa alla classifica nazionale, se si considerano i progressi fatti nel campo dell’internazionalizzazione dal 2008 al 2011.

«La vocazione internazionale dell’Università di Bergamo, che ricalca la vocazione all’export del territorio orobico, ha ricadute sull’attività di ricerca e non solo sulla formazione» fa notare il rettore Stefano Paleari nel giorno in cui il Cda dell’ateneo ha approvato tre nuovi accordi di collaborazione didattica e scientifica con la Budapest Business School, la Justus Liebig University di Giessen e il Georgia Tech Research Institute.

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