Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 22 Dicembre 2014
«Autobus, traffico e taxi
Bergamo è lontana dall’Europa»
C’è chi ha provato a lasciare l’auto nel garage domenica e ad usare gli autobus, per arrivare ad una conclusione decisamente amara. Leggete la mail di una famiglia di Mozzo.
«Io e mia moglie abbiamo deciso di iniziare ad utilizzare i mezzi pubblici nei fine settimana per abituare anche i bambini all’idea della mobilità alternativa all’auto. L’estate scorsa siamo stati a Friburgo in Germania, abbiamo apprezzato la comodità di un trasporto pubblico efficiente. Nelle scorse settimane abbiamo richiesto all’AtbPoint le tessere «Io viaggio in famiglia» per i nostri figli, che permettono ai bambini accompagnati di viaggiare gratuitamente. Ottimo servizio introdotto da Regione Lombardia».
«Domenica 21 dicembre, decidiamo di raggiungere il centro di Bergamo con l’8m che transita per Mozzo, dove risiediamo. Ci è sembrata un’ottima idea non utilizzare l’auto, non si inquina e ci si sente più liberi. Tra l’altro nei giorni scorsi si è parlato molto di Ztl e quindi, non sapendo se il centro città sia chiuso al traffico, non esitiamo ad utilizzare l’autobus. (Una nota sulle ZTL: la chiusura del centro città alle auto è un’idea proiettata al bene di tutta la comunità, è inaccettabile che queste scelte si pieghino agli interessi di una nicchia di persone, in questo caso la categoria dei commercianti. Servono politici più autorevoli!!!)».
«L’autobus arriva qualche minuto in ritardo, ma è accettabile. Dopo aver trascorso il pomeriggio in centro città decidiamo di riprendere l’8m, ad una fermata di via Broseta, per rientrare a Mozzo. L’orario previsto dell’arrivo dell’autobus è alle 18.34. Raggiungiamo la fermata 10 minuti prima per paura di perdere il mezzo perché il passaggio successivo è previsto alle 19.18, oltre 40 minuti dopo (inaccettabile)».
«Attendiamo con pazienza l’arrivo dell’autobus delle 18.34. Alle 18.50 non è ancora arrivato. I bambini sono infreddoliti e il più piccolo, dopo 25 minuti, fermo su uno stretto marciapiede, inizia ad agitarsi. Dobbiamo tenerlo per mano perché le auto sfrecciano a gran velocità ed è quindi molto pericoloso per un bambino muoversi liberamente sui marciapiedi. Decido di chiamare un taxi».
«Cerco il numero sul sito del Comune di Bergamo. Trovo Radiotaxibergamo 035/4519090. Chiamo, risponde la registrazione che avvisa che l’operatore è occupato, di tenere aperta la conversazione per non perdere la priorità acquisita. Intorno alle 19, arriva l’8m. Riattacco la telefonata, nessuno ha risposto. L’autobus si ferma, ma è talmente pieno che non riusciamo a salire. Lo sconforto assale i nostri figli. Mia figlia, delle scuole elementari, cerca di riportarmi alla realtà, Bergamo non è Friburgo, l’Italia non è la Germania: «Papà viaggiare con l’autobus a Bergamo non è comodo, è meglio usare l’automobile». Riprovo a chiamare Radiotaxibergamo. La risposta è la stessa».
«Dopo oltre un quarto d’ora nessuno risponde, ma rimango in attesa. Alle 19.30 circa arriva un altro 8m. È trascorsa più di un’ora. Riusciamo a salire. Grazie a Dio! Raggiungiamo Mozzo. Sono le 19.50. Dall’arrivo alla fermata in via Broseta alle 18.25 è ormai trascorsa circa un’ora e mezza, per percorrere pochi chilometri che, io e mia moglie, avremmo fatto a piedi se non avessimo dei figli piccoli».
«Stamattina ho riposto le tessere “Io viaggio in famiglia” in una scatola di vecchi documenti. Resteranno lì. Continueremo a muoverci in auto. Ho voluto scrivere a tutti voi perché credo che il trasporto pubblico locale (autobus e taxi) sia vergognoso. Ho raccontato l’accaduto ai colleghi, la risposta è stata unanime, nessuno usa i mezzi pubblici perché il servizio è inefficiente. Stupido io a credere di potermi muovere con autobus e taxi».
«Quanti di voi usano i mezzi pubblici? In Francia, Belgio, Olanda, Danimarca, Svezia, Germania, Svizzera, Austria, Inghilterra, ecc. tutti i conoscenti che lavorano in città, politici e giornalisti inclusi, si spostano con i mezzi pubblici. Complimenti a chi amministra Atb, Radiotaxi Bergamo e la Città. Immagino che tutti quanti non abbiano mai studiato o lavorato in un altro Paese europeo per più di un mese, perché non accetterebbero tanta arretratezza nella nostra città».
«Mi dicono i colleghi che il Sindaco Gori in campagna elettorale, che non ho seguito, girava in bicicletta e prometteva una città vivibile, pensata per biciclette (un sogno) e trasporto pubblico. Chi ben comincia è a metà dell’opera!! Probabilmente ora che è sindaco ha tolto dall’autorimessa il Suv che non confaceva a un intellettuale di sinistra. Consiglio a tutti un bel semestre formativo in un Paese europeo».
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