Accordo sulle aree Brebemi e Tav
Coldiretti: sforzi riconosciuti

«Con l’accordo sulle procedure di esproprio delle aree racchiuse tra la Brebemi e la Tav, vediamo riconosciuti gli sforzi che da tempo Coldiretti Bergamo sta mettendo in campo». Così il presidente della Coldiretti bergamasca.

«Con l’accordo sottoscritto martedì 22 luglio per quanto riguarda le procedure di esproprio delle aree racchiuse tra la Brebemi e la Tav, vediamo riconosciuti gli sforzi che ormai da tempo Coldiretti Bergamo sta mettendo in campo (come la recente partecipazione alla manifestazione di Milano) per la tutela dei legittimi diritti degli imprenditori agricoli, che si sono visti occupare indiscriminatamente la loro proprietà senza ad oggi avere ancora ottenuto i giusti indennizzi». Così il presidente della Coldiretti bergamasca, Alberto Brivio, commenta l’intesa odierna che mette un punto fermo su uno dei nodi critici della vicenda che coinvolge un centinaio di aziende agricole associate all’organizzazione agricola.

«Prendiamo atto – sottolinea Brivio - che è stata data una prima prova di buona volontà per quanto riguarda l’acquisizione delle aree racchiuse tra la Brebemi e la Tav. Finché però non verranno chiariti i tempi, le modalità e l’entità degli espropri e non si arriverà alla completa attuazione di tutti i passaggi previsti, Coldiretti Bergamo eserciterà un’azione di attenta vigilanza, senza precludere nessuna azione così come ha fatto finora, per garantire la tutela del mondo agricolo bergamasco».

Coldiretti Bergamo non parteciperà all’inaugurazione della Brebemi, per sottolineare che la vicenda verrà considerata conclusa solo quando i contenziosi di tutti gli agricoltori coinvolti verranno risolti.

«Avevamo già programmato un’azione dimostrativa per domani – conclude Brivio - ma per senso di responsabilità non attueremo alcuna forma di rivendicazione che possa intralciare la cerimonia con l’auspicio che istituzioni e soggetti interessati riservino altrettanta responsabilità nel favorire la definitiva soluzione di tutte le criticità».

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