Cronaca
Giovedì 12 Gennaio 2012
Minoranze e sicurezza stradale:
eliminare i parapedoni metallici
Bergamo città più pericolosa d'Italia: i dati di Euromobility parlano chiaro, con una media di 3 incidenti ogni cento abitanti contro l'1,25 del resto del Paese. Le minoranze hanno presentato a Palafrizzoni un ordine del giorno sulla sicurezza stradale: basta parapedoni metallici.
Bergamo città più pericolosa d'Italia: i dati di Euromobility parlano chiaro, con una media di 3 incidenti ogni cento abitanti contro l'1,25 del resto del Paese. E parlano chiaro anche le cronache delle ultime settimane: incidenti anche gravi che hanno coinvolto automobilisti, motociclisti e pedoni non sulle strade a scorrimento veloce della provincia, ma nel pieno centro di Bergamo.
Per cercare di invertire questa tendenza i consiglieri comunali Pd Elena Carnevali e Giacomo Angeloni hanno inviato questo comunicato in cui si dice che è stato presentato a palazzo Frizzoni un ordine del giorno firmato da tutte le minoranze, che si concentra proprio sulla sicurezza stradale. «In un momento in cui le risorse finanziarie sono scarse - scrivono Carnevali e Angeloni - occorre individuare con precisione gli obiettivi su cui investire».
«Noi chiediamo di dare la priorità assoluta, nel Piano delle opere pubbliche delle manutenzioni stradali ordinarie e straordinarie, agli interventi necessari a garantire la sicurezza stradale e pedonale nelle zone più critiche e urgenti, definendo un cronoprogramma sulla base dello studio già effettuato (ma da aggiornare) dal settore Sicurezza Urbana».
Nel settembre 2011 - continua il comunicato stampa - l'Amministrazione comunale ha infatti presentato uno studio approfondito degli oltre 10 mila incidenti avvenuti in questi ultimi cinque anni nella nostra città, sui dati registrati dal settore Sicurezza urbana e dalla Protezione civile del Comune di Bergamo, in grado di individuare anche le vie più colpite dagli incidenti monitorando e confrontando con un vero e proprio calcolo matematico anche le conseguenze di ogni episodio fra deceduti, feriti, e illesi.
È stato indicato un «indice di gravità» che tiene conto con grande precisione di quanto accaduto dal 2006 al 2010 e ben rappresentato da una mappa della città dove via Borgo Palazzo è segnalata proprio in nero, al quale si deve aggiungere la gravità della situazione in via Angelo Mai segnalata più volte dal Consiglio d'Istituito Lussana.
Nell'analisi dei punti critici, seppur con una valutazione meno negativa, in rosso sono state segnalate altre 17 realtà su cui assolutamente si dovrà cercare di intervenire: per fare qualche esempio si tratta della rotatoria dell'Autostrada, di largo Porta Nuova-piazza Matteotti, della rotonda di via San Bernardino (circonvallazione) o di via Carducci (incrocio via King e D'Acquisto e incrocio via Gaudenzi e Leopardi).
Da uno studio commissionato dall'Associazione vittime della strada emerge inoltre che il 55 per cento degli incidenti urbani gravi in Italia vengono causati da para pedoni in ferro, particolarmente pericolosi per ciclisti e motociclisti. Questi stessi dissuasori sono coinvolti nella dinamica dell'incidente avvenuto in via Mai il 28 dicembre scorso, che è costato la vita a due ragazzi.
Per questo l'ordine del giorno delle minoranze chiede anche di «inserire nel prossimo Piano delle opere pubbliche, programmi un intervento urgente di sostituzione dei vecchi para pedoni metallici presenti in modo massiccio nelle vie della città con quelli in nuova generazione in gomma».
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