Taleggio, strada chiusa da un mese
Abitanti stremati, il video della frana

La frana che si è abbattuta in Val Taleggio, tra Peghera e Lavina, il 19 maggio scorso, è ancora lì. È passato quasi un mese, ma la strada è chiusa. E ogni giorno che passa è un danno per l'economia e il turismo.

La frana che si è abbattuta in Val Taleggio, tra Peghera e Lavina, il 19 maggio scorso, è ancora lì. È passato quasi un mese, ma la strada è chiusa. E ogni giorno che passa è un danno per l'economia e il turismo. Ed è un crescente disagio per gli abitanti della Val Taleggio. Così diversi commercianti hanno firmato una lettera di protesta in cui chiedono ai politici un intervento immediato. «Comprendiamo la protesta – dicono dalla Provincia – però ci sono dei tempi tecnici da rispettare e chi lavora alla sistemazione della frana deve farlo in assoluta sicurezza».

Lo smottamento, di circa 7.000 metri cubi, ha tagliato fuori Peghera dalla valle. Guarda il video tratto da Youreporter.it «La prima settimana hanno studiato la situazione – si legge nella lettera –, la seconda hanno fatto la gara d'appalto con procedura ordinaria, la terza e la quarta hanno continuato a tagliare alberi e con una minipala hanno cominciato a lavorare nella valletta per preparare una briglia. Senza spostare un sasso. La valle ha bisogno di un intervento urgente e l'impresa che fa? Impegna solo tre uomini per otto ore al giorno. Lo scenario che abbiamo davanti è questo: riapertura della strada a stagione estiva conclusa e grave compromissione delle attività degli esercenti di Peghera, per i quali i due mesi estivi sono il 90% del lavoro annuale».

«Cosa avrebbero dovuto fare? – prosegue la lettera –. Chiedere un intervento immediato, assegnando i lavori con procedura d'urgenza, come sempre si deve fare in casi come questo. Poi bonificare il pendio della frana, asportare il materiale, ripulire la sede stradale prima di costruire la briglia alta nove metri di cui si parla, investendo nel trattamento del materiale i soldi che saranno inutilmente investiti nella fantomatica passerella pedonale (prevista entro il 27 giugno, ndr), e facendo lavorare l'impresa anche di sabato e con più persone e più mezzi. A quest'ora sarebbe quasi tutto finito. Vogliamo ricordare che dopo la recente frana di Brembilla, il giorno successivo si era già ripristinata la circolazione, sia pure in sede stradale provvisoria? Per non parlare della frana di Camorone del 2002. Tre settimane dopo, la provinciale era già percorribile. Qui dopo quattro settimane non si è spostato un sasso».

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