Caso Yara, la famiglia Guerinoni:
«Abbiate rispetto del silenzio»

«La pressione mediatica che ha nuovamente afflitto la famiglia Guerinoni impone di rivendicare con immutata determinazione, come già in occasione del comunicato del 26 settembre, la volontà della stessa di non rilasciare alcuna dichiarazione».

«La pressione mediatica che negli ultimi giorni ha nuovamente afflitto la famiglia Guerinoni impone di rivendicare con immutata determinazione, come già in occasione del comunicato stampa del 26 settembre 2012, la volontà della stessa di non rilasciare alcuna dichiarazione, tantomeno in riferimento ai recenti accadimenti. La sofferenza che da mesi viene rievocata nei miei assistiti anche attraverso l'indebito uso dell'immagine e del nome del proprio congiunto - tuttora perpetuato da talune scelte editoriali - non lascia spazio alle parole, abbraccia solo un dignitoso silenzio. Di questo silenzio si invoca, ancora oggi, il rispetto».

È il comunicato della famiglia Guerinoni inviato dal legale, l'avvocato Roberta Ribon. Nei giorni scorsi era emersa la notizia che la Procura di Bergamo aveva chiesto la riesumazione della salma dell'uomo che, stando agli accertamenti compiuti, avrebbe un Dna riconducibile a quello trovato sul corpo di Yara. Quel Dna era stato comparato con quello di tutti i componenti della famiglia Guerinoni, con risultati negativi. Era quindi stato estratto quello di Giuseppe che era risultato compatibile, da qui l'ipotesi che l'uomo, un autista, morto nel 1999 e sepolto a Gorno, abbia un figlio illegittimo che, però, non è stato trovato.

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