Parcheggi, bici e pullman
Eco Lab: mobilità alla ribalta

È il punto più critico di ogni sondaggio, perché ha un impatto diretto e quotidiano nella vita delle persone. E un progetto che si apre all'ascolto come «L'Eco Lab» non poteva che cominciare la sua avventura parlando di mobilità. Eco Lab, vai al blog

È il punto più critico di ogni sondaggio, perché ha un impatto diretto e quotidiano nella vita delle persone. E un progetto che si apre all'ascolto come «L'Eco Lab» non poteva che cominciare la sua avventura parlando di mobilità.

Nando Pagnoncelli, amministratore delegato di Ipsos, partner fondamentale di questa iniziativa, ha lanciato sul blog il primo tema, dividendolo in tre macro aree: il traffico, il senso civico e i progetti.

Dal traffico ai parcheggi, dai trasporti pubblici, da un argomento «bollente» come le Ztl (Zone a traffico limitato) fino alla chiusura del centro e alla lunga lista di progetto di questi anni. Tutti rimasti sulla carta, beninteso: dal parcheggio all'ex Gasometro alle nuove linee del tram, dal treno per Orio alla risalita per Città Alta.

Temi decisamente concreti, come gli obiettivi di Eco Lab: mettersi all'ascolto della città per immaginare insieme il suo futuro. Un'opportunità che diversi internauti hanno colto in una prima giornata ancora di rodaggio, ma che ha comunque fornito spunti d'esame interessanti.

Un'Area C anche in centro
A sorpresa, anche perché non citata espressamente tra le proposte, c'è chi ha avanzato la proposta di far pagare l'accesso al centro. Un ulteriore passo avanti rispetto alla semplice limitazione al traffico in determinate occasioni, come Palafrizzoni vorrebbe fare: una proposta anche estrema, sulla falsariga della milanese (contestatissima) Area C.

A ruota, la questione dei parcheggi e delle Zone a traffico limitato, nel mirino di molte critiche. C'è chi critica l'eccessiva estensione (e il prezzo) delle strisce blu a pagamento e chi invece sottolinea la relativa scarsità di quelle gialle, riservate ai residenti. Spesso solo sulla carta.

Bus assenti e due ruote precarie
Nel mirino ci finisce, ovviamente, anche il trasporto pubblico: in particolare quello che collega il capoluogo all'hinterland. Non ci sono critiche sui costi, quanto sulla frequenza che dirada nelle ore serali: fino a raggiungere quasi l'assenza.

Condizioni che spesso rendono obbligato il ricorso al mezzo privato, che potrebbe però non essere necessariamente l'auto. Esiste anche una mobilità dolce che ha nella bicicletta la protagonista principe. Andrea Caldiani, studente a Cambridge, segnala l'esperienza della cittadina inglese e dei suoi 50 (cinquanta...) chilometri di piste ciclabili, rilevando come si potrebbero ricavare anche a Bergamo senza «alcuna opera di allargamento del manto stradale». Tanto più in una città all'avanguardia nel noleggio pubblico delle due ruote. Una proposta in puro stile Eco Lab!

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