Concorso per dirigenti scolastici
La Regione chiede una nuova prova

L'assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Cultura, Valentina Aprea, presiederà giovedì 6 settembre, l'incontro convocato a Palazzo Lombardia per fare il punto della situazione sulla vicenda concorso per dirigenti scolastici.

L'assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Cultura, Valentina Aprea, presiederà giovedì 6 settembre, l'incontro convocato a Palazzo Lombardia per fare il punto della situazione sulla vicenda concorso per dirigenti scolastici a seguito dell'ormai nota ordinanza del Consiglio di Stato. Parteciperanno il direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale Giuseppe Colosio, associazioni sindacali di categoria, associazioni dei dirigenti scolastici, professionali e dei genitori.

«La grave situazione che si è determinata a seguito dell'ordinanza del Consiglio di Stato del 28 agosto - ha spiegato l'assessore Aprea nella lettera di convocazione ai partecipanti - mi ha spinto ad invitarvi ad un incontro urgente per valutare insieme le conseguenze e prospettare eventuali azioni da mettere in campo a livello regionale e nazionale».

Sull'argomento sono intervenuti nei giorni scorsi il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e l'assessore Aprea sottolineando che «L'ordinanza del Consiglio di Stato ha l'effetto di annullare il concorso per 355 posti da dirigente e mette in grave difficoltà l'avvio del prossimo anno scolastico: non è sostenibile avere oltre 500 sedi scoperte su 1.227 autonomie scolastiche».

Da qui la richiesta di un nuovo concorso, pur con salvezza degli effetti della sentenza di merito eventualmente favorevole e dando comunque le massime garanzie ai 355 vincitori contestati.

Ricordiamo, per entrare nel cuore del problema nella nostra provincia, che delle 143 scuole bergamasche, 65 sono in reggenza, significa che 130 hanno il preside part-time

Intanto, i quasi-presidi sono sul sentiero di guerra. Una guerra educata, ma che farà lo stesso morti e feriti. Perché, anche se i 406 lombardi tengono i nervi a posto (che dirigenti sarebbero?) la rabbia è tanta. Le prime iniziative, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato che ha dato ragione al Tar bloccando le nomine dei vincitori del concorso, saranno una lettera aperta al ministro dell'Istruzione Francesco Profumo e un manifesto, che spiegherà ai cittadini la situazione e potrà essere firmato da tutti coloro che condividono la preoccupazione per il futuro della scuola. Il manifesto comincerà a girare il primo giorno di scuola il 12 settembre.

Quando in molti istituti si verificheranno paradossi come quello dell'Itis Marconi di Dalmine: la scuola col preside a mezzo servizio e fra i docenti quattro vincitori del concorso a preside.

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