Primo bicchiere: l'età si abbassa
Tra 15 e 16 anni un vero boom

L'episodio di cronaca più recente riguarda una ragazzina che di anni ne ha soltanto 14. Uno in meno dell'età dalla quale parte l'indagine statistica dell'Asl che ha appurato che l'89,5% degli studenti tra i 15 e i 19 anni ha assunto bevande alcoliche.

L'episodio di cronaca più recente riguarda una ragazzina che di anni ne ha soltanto 14. Addirittura uno in meno dell'età dalla quale parte l'indagine statistica dell'Asl che ha appurato che l'89,5% degli studenti bergamaschi tra i 15 e i 19 anni ha assunto bevande alcoliche almeno una volta nella vita.

Anche per la quattordicenne è stato così: ha litigato col fidanzatino, è entrata in un supermercato di via Pinamonte da Brembate con un'amica, ha comprato una bottiglia di vodka, scolandosela quasi tutta sul marciapiede davanti al punto vendita. Rischiando il coma etilico e danni permanenti che, per fortuna, non ha poi avuto.

Un rischio che corrono anche migliaia di altri studenti in tutta la Bergamasca, probabilmente inconsapevoli dei danni che l'alcol può fare su un organismo così giovane. Anche per questo l'Asl sta puntando parecchio sulla prevenzione: nell'anno scolastico ancora in corso i medici del Dipartimento delle dipendenze hanno già incontrato qualcosa come 4.024 studenti delle scuole medie e del biennio delle superiori in tre percorsi di informazione e sensibilizzazione sui rischi che provocano le dipendenze da alcol e droga.

Accanto a questo, l'Asl ha anche dato vita a un «codice etico» di autoregolamentazione che coinvolge già gli ambiti territoriali di Romano di Lombardia, Isola, Valle Imagna, Valle Brembana, Valle Cavallina e Valle Seriana: gli «attori» dell'iniziativa sono, oltre all'Azienda sanitaria, i titolari di bar, locali pubblici, esercizi commerciali e organizzatori di feste, che hanno siglato questo «codice» che affianca la legge - già di per sé molto chiara - che vieta la somministrazione di bevande ai minori di 16 anni.

Il terzo fronte nel quale sta operando l'Asl coinvolge i locali notturni, dove gli operatori sono presenti direttamente «in pista», e le forze dell'ordine. La «battaglia» per contrastare la diffusione dell'alcol tra i giovanissimi è dunque combattuta su vari fronti, anche se i dati restano preoccupanti.

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