Chiusa la Fiera del Marocco
30.000 visitatori. E polemiche

Tra le polemiche, ma anche con un richiamo a «non drammatizzare», si è chiusa ieri la Fiera del Marocco che in quattro giorni ha richiamato a Chiuduno quasi 30.000 persone, nella maggioranza marocchini residenti in Italia ma anche dall'estero.

Tra le polemiche, ma anche con un richiamo a «non drammatizzare», si è chiusa ieri la Fiera del Marocco che in quattro giorni ha richiamato a Chiuduno quasi 30.000 persone, nella stragrande maggioranza marocchini residenti in Italia ma anche dall'estero. Un numero ben oltre le aspettative degli organizzatori, che soprattutto sabato ha mandato in tilt la viabilità del paese: strade bloccate, auto parcheggiate ovunque, con i cittadini delle zone limitrofe al polo fieristico esasperati.

Oltre al traffico, chi si lamenta parla anche di bottiglie di alcolici lasciate in strada, scritte in arabo sui cartelli stradali e i problemi legati alle pesanti carenze dei servizi igienici. Parla invece di eccessivo allarmismo l'avvocato Giuseppe Albrizio, consulente dell'associazione Said Bergamo-Marocco, promotrice dell'iniziativa: «La manifestazione ha creato i soliti problemi che capitano anche in altri eventi affollati – afferma –: all'interno del polo fieristico tutto si è svolto secondo programma e non ci sono stati disagi. C'erano poliziotti e carabinieri che hanno garantito un regolare servizio di sorveglianza, ma che non sono dovuti intervenire perché, ripeto, di reati non ne sono stati commessi. La viabilità è andata in tilt a causa dell'elevato numero di auto e persone per strada, ma non più di quello che avrebbe creato un'altra manifestazione come una qualsiasi festa della birra».

È polemica anche sugli obiettivi della manifestazione. C'è chi dice - come il sindaco Stefano Locatelli - che fosse stata presentata come un'opportunità per le aziende bergamasche di creare contatti con enti e istituzioni del Marocco, ma che in verità puntasse a diventare un raduno di marocchini.

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