Il taxista: «Stendibiancheria
e sedie non sono bagagli»

Arriva a stretto giro di posta la replica del taxista bergamasco accusato da una cliente di essere stato «sgarbato e scorretto». In una lettera spiega che stendibiancheria e sedie da giardino non possono essere considerati normali bagagli.

Arriva a stretto giro di posta la replica del taxista bergamasco accusato da una cliente di essere stato «sgarbato e scorretto». In una lettera spiega che stendibiancheria e sedie da giardino non possono essere considerati normali bagagli.

Ecco la sua versione di quello che è accaduto sabato

«In qualità di conducente del taxi in oggetto desidererei rispondere alla lettera pubblicata sul vostro rispettabilissimo quotidiano (online).

La sera del 17-9-2011 prendevo servizio alle ore 18:30, tengo a precisare che in quel momento per circa un'ora pioveva a dirotto. Dopo aver preso via radio una corsa in città diretta verso l'aeroporto, notavo che ripetutamente la centrale lanciava la corsa in oggetto, purtroppo non raccolta da nessun taxi in quanto, causa la pioggia, il centralino radiotaxi era oggetto di numerose chiamate.

Rendendomi conto della distanza dall'indirizzo da cui proveniva la chiamata anche io non rispondevo ad essa, in quanto sarebbe stato troppo oneroso per il cliente se lo avessi servito.

Man mano che mi avvicinavo alla città, la centrale ripetutamente lanciava la sopracitata chiamata con la dicitura "taxi grande", in quanto il cliente aveva avvisato di avere molti bagagli.

Immaginavo allora come di consuetudine che il cliente dovesse raggiungere l'aeroporto e, rendendomi conto che avrebbe potuto perdere il volo, accettavo la chiamata da via Autostrada, direzione centro, e davo 9 minuti causa forte traffico.

Giunto nella via e al numero civico del cliente sotto una pioggai torrenziale, mi fermavo in attesa. Attesa vana, in quanto del cliente non c'era traccia.
Essendo la via a senso unico, e sopraggiungendo una vettura alle mie spalle, ho dovuto ripartire e rifare il giro dell'isolato.

Giunto per la seconda volta al numero civico stabilito notavo due persone sotto il porticato di un palazzo. Sono sceso quindi dalla macchina e, raggiunto il porticato, ho iniziato a portare i bagagli sulla sede stradale con l'aiuto dei clienti stessi, per caricare al vettura.

Dopo aver caricato due valigie, alcune borse, vari sacchetti (di cui uno di grandi dimensioni contenente una trapunta da letto, i clienti hanno portato alla macchina due stendibiancheria e due sedie non pighevoli da giardino.

Ho tentato di spiegare quindi ai clienti che quelli non erano bagagli, ma a mio avviso si trattava di un mini trasloco. Ma vista la reazione quasi sorpresa dei clienti stessi, che affermavano di aver avvisato la centrale, ho inserito i due stendibancheria sulla selleria posteriore dell'auto, in quanto il baule della mia station wagon era già colmo di bagagli, contravvenendo quindi al codice stradale pur di porre al termina quella corsa. Naturalmente le sedie da giardino non state caricate per ovvi motivi di spazio, col disappunto della cliente.

Ho aiutato successivamente la signora a prendere posto sul sedile posteriore dell'auto, cercando di fare spazio spostando il piu possibile gli stendibaincheria, in quanto il posto anteriore veniva occupato dal signore che era con lei.

Siamo quindi partiti per la destinazione, ma probabilmente a causa della tensione creatasi  ho allungato la percorrenza involontariamente di circa max 400 metri (dimostrabili).

Giunto a destinazione  abbiamo iniziato quindi sotto la pioggia a scaricare l'auto in doppia fila, portando gli oggetti in un androne di un palazzo. Finita l'operazione ho guardato il tassametro che segnava 19,60 euro, corrispettivo che chiedevo alla cliente.

Per tutta risposta la cliente ha voluto farmi notere che appena arrivati  a destinazione il tassametro segnava poco meno di 16 euro, e quindi quella era la cifra che intendeva pagare.

A tale affermazione mi sono stupito, in quanto pensavo che la cliente intendesse almeno riconoscermi i tempi dello scarico, in quanto la merce trasportata non era certo da considerarsi bagaglio.

Ricevevo quindi 20 euro, notando appena salito in macchina per andarmene che il tassametro segnava 21,60 euro.

Vista l'esperienza, sarà mia norma in futuro, qualora si ripresentasse un situazione simile, pretendere dal cliente il costo della chiamata senza effettuare la corsa.

Grazie per l'ospitalità, distinti saluti»
Roberto Pasinetti

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