«Il Monte Canto è da salvare»
raccolte 100 firme alla camminata

«Intendiamo manifestare tutta la nostra preoccupazione per il futuro di questa collina». Inizia così il documento firmato da un centinaio di persone che hanno partecipato alla camminata da Fontanella al Monte Canto promossa dall'omonimo comitato.

«Con la partecipazione alla iniziativa promossa dal Comitato per il Parco del Monte Canto e del Bedesco, intendiamo manifestare tutta la nostra preoccupazione per il futuro di questa collina  ed in particolare del Borgo del Canto. È noto a tutti noi quanto accaduto in questi giorni: in seguito all'ordinanza del sindaco di Pontida per la messa in sicurezza delle rovine del Borgo del Canto, Ersaf, l'ente regionale per la tutela forestale, ha intrapreso un'opera di parziale demolizione».

Inizia così il documento firmato da un centinaio di persone che hanno partecipato alla camminata da Fontanella al Monte Canto promossa dall'omonimo comitato.

La lettera - precisa il Comitato Monte canto - sarà inviata ai sindaci dei Comuni coinvolti nel Plis. La manifestazione, secondo gli organizzatori, «è pienamente riuscita e la gente che ha partecipato era fortemente convinta e soddisfatta».

Prosegue il testo della lettera firmata dai partecipanti
«Noi non sottovalutiamo le esigenze di sicurezza: nessuno si deve far male e nessun dirigente deve essere accusato di inadempienza degli obblighi di legge; tuttavia questo non deve essere un alibi per abbattere senza prospettive di ricostruzione.

I Comuni del PLIS del Monte Canto e del Bedesco avevano acquistato anni fa il Borgo, insieme con la Provincia e la Regione Lombardia, impegnando un milione di euro di denaro pubblico, con ben altre intenzioni.

In seguito però, né la Regione né i Comuni interessati hanno lavorato per produrre progetti per la riqualificazione del Borgo e più in generale per il mantenimento del Monte Canto, il rinnovamento dei boschi, la prosecuzione della “filiera del legno” che alimentava la centrale a biomassa di Calusco e che da anni non vede più il taglio selettivo del bosco, come previsto dal progetto iniziale.

Il Comitato Monte Canto, cosciente di quanto fosse importante salvaguardare e valorizzare il Parco, in più di un anno di vita ha tentato invano di mantenere unito ed attivo il PLIS; invece, ignorando  completamente le richieste puntuali di tanti cittadini espresse in diverse assemblee, nel 2010 alcuni Comuni, dei 10 che avevano sottoscritto la convenzione, hanno fatto marcia indietro. Come noto,  ha iniziato Sotto il Monte a sottrarre al parco circa metà del suo territorio (in parte reso edificabile dal successivo Pgt); hanno poi proseguito Pontida e Calusco, che addirittura sono usciti dalla convenzione del Parco; infine si profilano allarmanti cambi di destinazione di aree, anticamera di cementificazione e speculazioni.

Il Parco si caratterizza oggi per la sua inattività, che comporta inevitabilmente un suo degrado e una conseguente pericolosità ambientale. Nelle responsabilità si distingue in particolare il Comune capofila del PLIS, Carvico, responsabile del suo coordinamento, che finora non ha intrapreso nessuna iniziativa, anzi contrasta qualsiasi proposta emerga dagli altri Comuni.

Noi cittadini chiediamo che la situazione cambi radicalmente. 
La messa in sicurezza del Borgo del Canto deve essere finalizzata al suo recupero e valorizzazione: i Comuni devono riprendere l'attività coordinata al fine di presentare progetti alla Regione per un riutilizzo proficuo di quanto – con la necessaria gradualità dovuta alle limitatezze finanziarie – verrà restaurato.

Invitiamo gli Enti e le Associazioni che possono avere interesse per iniziative riguardanti l'uso di edifici del Borgo a farsi avanti con proposte realistiche, sostenute da impegni futuri di gestione degli stessi, sottoponendole al Comitato e gli Enti Locali.

Entro la fine di maggio ad Ambivere, nell'ambito di una mostra fotografica sugli itinerari del Canto, il Comitato inviterà tutte le Amministrazioni locali per lavorare insieme alle prospettive future di rilancio del Parco.

Noi cittadini che viviamo intorno al Monte Canto abbiamo netta la consapevolezza di quanto sia importante la salvaguardia e valorizzazione di questo polmone di verde tra tanto inquinamento che minaccia la nostra salute e quella dei nostri figli, una risorsa naturale che molti al di fuori dell'Isola ci invidiano e che i nostri Amministratori finora non hanno saputo valorizzare».

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