Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 18 Febbraio 2011
Mezzi motorizzati in montagna
Il Cai reclama decisi interventi
La sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano denuncia il mancato rispetto dei divieto della circolazione dei mezzi motorizzati lungo sentieri e mulattiere di montagna della Provincia di Bergamo e invita fermamente gli enti competenti a intervenire.
La ricchezza dei sentieri nella Bergamasca e il loro buono stato di conservazione è il frutto del lungo e duro lavoro di chi ci ha preceduto, e attualmente viene salvaguardato solo con l'impegno di volontari di varie sezioni e sottosezioni del Club Alpino Italiano e altre associazioni coinvolte nella gestione della estesa e fitta rete di sentieri e percorsi, come ben rappresentata nella nuova «Cartografia turistico-escursionistica della Provincia di Bergamo», un patrimonio comune fondamentale per sostenere la promozione del turismo naturalistico, storico-cultuale, rurale e agroalimentare di montagna di ogni valle bergamasca.
Da anni, ormai, i frequentatori della montagna bergamasca alpinisti, escursionisti, sportivi e turisti segnalano e documentano ripetuti incontri e testimonianze del passaggio di motocross e mezzi motorizzati e dei gravi danni conseguenti del loro transito su numerosi sentieri, itinerari e mulattiere del nostro territorio provinciale.
Nonostante la Legge Regionale 5 dicembre 2008, n. 31 all'art. 59 comma 3 affermi che «Sulle strade agro-silvo-pastorali, sulle mulattiere e sui sentieri è vietato il transito dei mezzi motorizzati, ad eccezione di quelli di servizio e di quelli autorizzati in base al regolamento comunale di cui al comma 1», i sentieri rientranti sia nel Parco Orobie Bergamasche, nel Parco dei Colli di Bergamo e nelle Aree Protette, sia quelli esterni ad esse, sono spesso frequentati dai motociclisti e da altri mezzi meccanici non di servizio e non autorizzati.
Ciò comporta onerose conseguenze di carattere
TECNICO: con distruzione talvolta irreparabile dei sentieri sottoposti al passaggio improprio e ripetuto dei mezzi meccanici, danni in particolare su terra battuta e con fondo bagnato, nelle zone prative e nei boschi, pregiudicando queste infrastrutture fondamentali per la frequentazione, conoscenza e protezione del territorio montano bergamasco.
AMBIENTALE: con notevoli disagi sia agli escursionisti, camminatori e appassionati alla ricerca di un ambiente salutare, integro e sicuro sia di coloro che vi si trovano per attività professionali o economiche di montagna. A quanto sopra si aggiunga la distruzione di flora e vegetazione oltre al disturbo sempre estremamente dannoso per la fauna, in particolare nei periodi di riproduzione.
SICUREZZA: con motocross innanzitutto, ma anche motoslitte, quad, mountain bike e pratica del down-hill, rendono molto precaria ed esposta a rischi e pericoli la pratica di ogni forma dell'escursionismo, sia estivo che invernale, con il numero di incidenti a persone in continuo aumento.
Di fronte alla situazione e alle conseguenze precedentemente descritte, causate da frequentatori della montagna che, violando palesemente la legge, provocano ingenti danni e non li riparano, tutte le Sezioni e Sottosezioni del Cai della Provincia di Bergamo, sollecitate anche da numerose segnalazioni e proteste di cittadini, sulla base anche degli indirizzi del Cai nazionale sull'utilizzo dei mezzi meccanici in montagna, invitano e sollecitano fermamente tutti gli enti competenti a:
1) realizzare un'adeguata segnaletica su percorsi di montagna vietati al traffico delle moto.
2) svolgere efficaci controlli del transito dei mezzi motorizzati non autorizzati su sentieri, fuori strada e mulattiere.
3) ricercare le soluzioni più idonee per impedire i rischi alle persone e limitare il negativo impatto ambientale del fenomeno, anche attraverso lo studio e la creazione di aree e percorsi adatti alla pratica dell'intero sport del fuoristrada.
4) realizzare fattivi interventi per ridurre i pesanti danni sui sentieri e tracciati di montagna, che vanificano il faticoso lavoro svolto da centinaia di volontari per il mantenimento dell'intera rete sentieristica bergamasca al servizio di tutti.
5) contribuire tangibilmente alla gestione, manutenzione e promozione dell'intero capitale sentieristico bergamasco, affiancando, sostenendo e integrando l'indispensabile lavoro dei volontari.
6) sviluppare interventi di sensibilizzazione che possano concretizzarsi anche in una campagna permanente di educazione, rispetto e promozione dell'ambientale, del territorio e dell'intera rete sentieristica della Provincia di Bergamo.
Disponibili a un confronto aperto e fiduciosi di un accoglimento della richiesta, si ringrazia per l'attenzione.
Club Alpino Italiano-Bergamo
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