Due morti a Ossimo, nel Bresciano
Uno è un motociclista di Sovere

Due vite spezzate, due famiglie distrutte. È il bilancio, tragico, di un incidente che si è verificato domenica a Malegno, in Valcamonica: un motociclista di Sovere, Gian Luca Carrara, e uno di Darfo Boario Terme, Luca Zendrini, hanno perso la vita scontrandosi.

Il fatto è accaduto pochi minuti prima delle 11 lungo la strada che da Malegno conduce a Borno, strada che fino a pochi anni fa veniva utilizzata per gare di motori e auto da rally. La carreggiata è caratterizzata da ampi tornanti, curve, contro curve e larghi rettilinei che invogliano a dare gas al mezzo.

Luca Zendrini, 38enne che abitava a Pellalepre di Darfo Boario Terme, stava viaggiando sulla sua Ducati Monster in direzione di Borno. Dopo aver percorso un tornante verso destra, si è lanciato verso il rettilineo successivo. Prima di raggiungerlo, però - stando ai primi accertamenti - doveva compiere una leggera curva verso sinistra: per cause ancora in corso di accertamento, ha perso il controllo della propria motocicletta e ha invaso l’altra corsia.

Dall’altra parte, scendendo da Borno verso il fondovalle, arrivava però la Honda di Gian Luca Carrara, 41enne di Sovere, che non è riuscito a evitare l’impatto. Lo scontro frontale è stato tremendo: le motociclette si sono sbriciolate; pezzi di plastica e componenti del motore sono finiti dappertutto.

Sull’asfalto sono rimasti i caschi delle vittime e un contachilometri che testimoniava il dramma accaduto. Staccandosi dal resto della moto, il dispositivo è rimasto bloccato sulla velocità a cui (presumibilmente) viaggiava una delle due moto: 120 chilometri all’ora.

Carrara e Zendrini sono morti sul colpo a causa delle ferite e delle lesioni riportate. A nulla è servito l’intervento di un’autoambulanza della Procivil Camunia di Darfo Boario Terme. Il 118 l’aveva messa in strada dopo aver ricevuto la segnalazione dell’incidente lanciata da una automobilista che stava salendo da Malegno verso Borno. Arrivata in località Fornaci, la donna si era trovata di fronte una scena straziante e aveva chiamato i soccorsi.

Il medico della autoambulanza però non ha potuto fare altro che constatare il decesso dei due uomini. A Malegno sono arrivati anche i vigili del fuoco di Boario, coordinati dal capo distaccamento Carlo Guarino, e una pattuglia della polizia stradale di Darfo che ha eseguito tutti i rilievi del caso.

Per consentire agli agenti di lavorare in sicurezza, la strada provinciale è stata chiusa e gli altri automobilisti in transito sono stati dirottati verso Ossimo oppure, chi arrivava dalla Val di Scalve, è stato rimandato indietro.

La Stradale ha raccolto anche la testimonianza della donna che aveva lanciato l’allarme: ha raccontato di essere stata superata dalla moto di Zendrini pochi tornanti più sotto. Una volta finiti gli accertamenti, i corpi dei due centauri sono stati ricomposti e portati nella camera mortuaria dell’ospedale di Esine.

 La magistratura ha dato il nulla osta per la restituzione delle salme alle famiglie, cosa che è avvenuta in serata. Gian Luca Carrara abitava con la moglie Alessandra Comensoli e la figlia Giulia di 12 anni in via Monte Grappa, lungo strada che da Sovere porta verso Pianico. Lavorava come operaio nella ditta «Zambetti e Lumina» di Endine Gaiano, nel campo della siderurgia applicata all’energia.

Luca Zendrini invece, 38 anni, viveva a Pellalepre di Darfo con la moglie Donata Caldara ed era papà di due figli, Andrea di 19 anni e Noemi di 9 anni. Era manutentore alla Tenaris di Costa Volpino.

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