Corna lancia l'orto pubblico:
si paga con un'offerta

Tempi di crisi? Prezzi troppo alti? Bisogno di risparmiare qualcosa anche su frutta e verdura? Beh, a Corna Imagna, l'opportunità se la sono inventata. Con l'orto pubblico: educativo per i ragazzi, economico per gli adulti, salutare per tutti. Un appezzamento di terra concesso dalla parrocchia è stato trasformato nel grande orto della comunità, a cui hanno contribuito prima i giovani per la preparazione del terreno, poi i pensionati per la semina, e adesso ancora pensionati, genitori e ragazzi per la cura e la raccolta degli ortaggi.

Così, da circa un mese, ogni sabato dalle 10 alle 12, l'orto vicino alla parrocchiale diventa il «mercato» del paese. Non ci sono prezzi, bilance e scontrini, ma solo cassette piene di patate, pomodori, cetrioli, fagioli, cipolle, insalata, zucchine, porri, prezzemolo, peperoni, erbe officinali e quant'altro si trova in un orto: chi si presenta, residenti ma, in questo periodo, anche tanti villeggianti, ritira la cassetta di prodotti bio e dà un'offerta.

«Quello che si sente di offrire, perché nessuno è obbligato e non ci sono prezzi», dice il sindaco Antonio Carminati. E il ricavato va alla parrocchia. Semplice e originale al tempo stesso. L'idea è nata dalla commissione comunale Minori, il cui responsabile è Giacomo Invernizzi, vicesindaco e direttore dell'Albergo Popolare Bonomelli di Bergamo. Poi ha coinvolto la scuola elementare.

Maggiori dettagli su L'Eco di Bergamo del 4 agosto

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